In Sira si stà consumando una guerra di cui nessuno parla, ma grazie alla rete è potuta arrivare a noi una lettera di denuncia di Khaled Khalifa, romanziere, poeta e sceneggiatore per la TV e il cinema. Nel 2008 il suo romanzo Elogio dell’odio, in Italia edito da Bompiani, è entrato a far parte della rosa dei finalisti dell’International Prize for Arabic Fiction, il più importante riconoscimento letterario nel mondo arabo. Il romanzo, censurato in patria, è stato tradotto in molte lingue.
La repressione in Siria miete ogni giorno decine di vittime innocenti: vengono uccisi anche i bambini e i feriti negli ospedali. E' un bagno di sangue ma nessun paese interviene per fermare questa strage.
"..Non riesco a spiegare nulla di più in questi momenti cruciali, ma spero di avervi esortati a mostrare la vostra solidarietà al mio popolo con i mezzi che riterrete più opportuni. So che la scrittura è impotente e nuda di fronte al frastuono dei cannoni, dei carri armati e dei missili russi che bombardano città e civili inermi, ma non mi va che anche il vostro silenzio sia complice dello sterminio del mio popolo."., queste le parole di Khaled.
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