sabato 10 ottobre 2015

Immigrazione di massa come lento genocidio dei popoli europei: Il piano Kalergi

L’immigrazione di massa è un fenomeno le cui cause sono tutt’oggi abilmente celate dal Sistema e che la propaganda multietnica si sforza falsamente di rappresentare come inevitabile. Con questo articolo intendiamo dimostrare una volta per tutte che non si tratta di un fenomeno spontaneo.
Ciò che si vorrebbe far apparire come un frutto ineluttabile della storia è in realtà un piano studiato a tavolino e preparato da decenni per distruggere completamente il volto del Vecchio continente.





 LA PANEUROPA

Pochi sanno che uno dei principali ideatori del processo d’integrazione europea fu anche colui che pianificò il genocidio programmato dei popoli europei. Si tratta di un oscuro personaggio di cui la massa ignora l’esistenza, ma che i potenti considerano come il padre fondatore dell’Unione Europea. Il suo nome è Richard Coudenhove Kalergi. Egli muovendosi dietro le quinte, lontano dai riflettori, riuscì ad attrarre nelle sue trame i più importanti capi di stato, che si fecero sostenitori e promotori del suo progetto di unificazione europea.[1] 
Nel 1922 fonda a Vienna il movimento “Paneuropa” che mira all’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale basato su una Federazione di Nazioni guidata dagli Stati Uniti. L’unificazione europea avrebbe costituito il primo passo verso un unico Governo Mondiale. Con l’ascesa dei fascismi in Europa, il Piano subisce una battuta d’arresto, e l’unione Paneuropea è costretta a sciogliersi, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale Kalergi, grazie ad una frenetica e instancabile attività, nonché all’appoggio di Winston Churchill, della loggia massonica B’nai B’rith e di importanti quotidiani come il New York Times, riesce a far accettare il suo progetto al Governo degli Stati Uniti.

 L’ESSENZA DEL PIANO KALERGI Nel suo libro «Praktischer Idealismus», Kalergi dichiara che gli abitanti dei futuri “Stati Uniti d’Europa” non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di subumanità resa bestiale dalla mescolanza razziale. Egli afferma senza mezzi termini che è necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere.

«L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità. [2]

Ecco come Gerd Honsik descrive l’essenza del Piano Kalergi Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa. Affinchè l’Europa sia dominabile dall‘elite, pretende di trasformare i popoli omogenei in una razza mescolata di bianchi, negri e asiatici. A questi meticci egli attribuisce crudeltà, infedeltà e altre caratteristiche che, secondo lui, devono essere create coscientemente perché sono indispensabili per conseguire la superiorità dell‘elite. Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa. I politici del suo tempo diedero ascolto a Kalergi, le potenze occidentali si basarono sul suo piano e le banche, la stampa e i servizi segreti americani finanziarono i suoi progetti. I capi della politica europea sanno bene che è lui l’autore di questa Europa che si dirige a Bruxelles e a Maastricht. Kalergi, sconosciuto all’opinione pubblica, nelle classi di storia e tra i deputati è considerato come il padre di Maastricht e del multiculturalismo. La novità del suo piano non è che accetta il genocidio come mezzo per raggiungere il potere, ma che pretende creare dei subumani, i quali grazie alle loro caratteristiche negative come l’incapacità e l’instabilità, garantiscano la tolleranza e l’accettazione di quella “razza nobile”. [3]



DA KALERGI AI NOSTRI GIORNI 

 Benché nessun libro di scuola parli di Kalergi, le sue idee sono rimaste i principi ispiratori dell’odierna Unione Europea. La convinzione che i popoli d’Europa debbano essere mescolati con negri e asiatici per distruggerne l’identità e creare un’unica razza meticcia, sta alla base di tutte le politiche comunitarie volte all’integrazione e alla tutela delle minoranze. Non si tratta di principi umanitari, ma di direttive emanate con spietata determinazione per realizzare il più grande genocidio della storia. In suo onore è stato istituito il premio europeo Coudenhove-Kalergi che ogni due anni premia gli europeisti che si sono maggiormente distinti nel perseguire il suo piano criminale. Tra di loro troviamo nomi del calibro di Angela Merkel o Herman Van Rompuy. L’incitamento al genocidio è anche alla base dei costanti inviti dell’ONU ad accogliere milioni di immigrati per compensare la bassa natalità europea. Secondo un rapporto diffuso all’inizio del nuovo millennio, gennaio 2000, nel rapporto della “Population division” (Divisione per la popolazione) delle Nazioni Unite a New York, intitolato: “Migrazioni di ricambio: una soluzione per le popolazioni in declino e invecchiamento, l’Europa avrebbe bisogno entro il 2025 di 159 milioni di immigrati. Ci si chiede come sarebbe possibile fare stime così precise se l’immigrazione non fosse un piano studiato a tavolino. È certo infatti che la bassa natalità di per sé potrebbe essere facilmente invertita con idonei provvedimenti di sostegno alle famiglie. È altrettanto evidente che non è attraverso l’apporto di un patrimonio genetico diverso che si protegge il patrimonio genetico europeo, ma che così facendo se ne accelera la scomparsa. 
 L’unico scopo di queste misure è dunque quello di snaturare completamente un popolo, trasformarlo in un insieme di individui senza più alcuna coesione etnica, storica e culturale.
In breve, le tesi del Piano Kalergi hanno costituito e costituiscono tutt’oggi il fondamento delle politiche ufficiali dei governi volte al genocidio dei popoli europei attraverso l‘immigrazione di massa. G. Brock Chisholm, ex direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dimosta di avere imparato bene la lezione di Kalergi quando afferma:

 «Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale» [4]


Il 16 novembre 2012 è stato conferito al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012 durante un convegno speciale svoltosi a Vienna per celebrare i novant’anni del movimento paneuropeo. Alla sue spalle compare il simbolo dell’unione paneuropea: una croce rossa che sovrasta il sole dorato, simbolo che era stato l’insegna dei Rosacroce.



CONCLUSIONE 

 Se ci guardiamo attorno il piano Kalergi sembra essersi pienamente realizzato. Siamo di fronte ad una vera terzomondializzazione dell’Europa. L’assioma portante della “Nuova civiltà” sostenuta dagli evangelizzatori del Verbo multiculturale, è l’adesione all’incrocio etnico forzato. Gli europei sono naufragati nel meticciato, sommersi da orde di immigrati afro-asiatici. La piaga dei matrimoni misti produce ogni anno migliaia di nuovi individui di razza mista: i “figli di Kalergi”. Sotto la duplice spinta della disinformazione e del rimbecillimento umanitario operato dai mezzi di comunicazione di massa si è insegnato agli europei a rinnegare le proprie origini, a disconoscere la propria identità etnica. I sostenitori della Globalizzazione si sforzano di convincerci che rinunciare alla nostra identità è un atto progressista e umanitario, che il “razzismo” è sbagliato, ma solo perché vorrebbero farci diventare tutti come ciechi consumatori. È più che mai necessario in questi tempi reagire alle menzogne del Sistema, ridestare lo spirito di ribellione negli europei. Occorre mettere sotto gli occhi di tutti il fatto che l’integrazione equivale a un genocidio. Non abbiamo altra scelta, l’alternativa è il suicidio etnico. NOTE: [1]

Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che ha messo a sua disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere austriaco Monsignor Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa. Kalergi stesso indicava che alti politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania. Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine riuscì ad attrarre Winston Churchill. Nello stesso anno, quello che più tardi si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario. Egli ha finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì. Nell’interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c’è da menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l’ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster Dulles (EEUU). Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con l’aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo piano. Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda la sua attività del dopoguerra:

<< I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono dedicati principalmente a questa meta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa >>.



Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell’acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a sovranità sovranazionale, ossia antidemocratica. Appaiono altri nomi: De Gasperi, il traditore dell’autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di Versailles. E negli anni venti sceglie il colore azzurro per la bandiera dell’Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione dell’Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri, e si palesa col conferimento del premio “Coudenhove Kalergi” dal cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per seguire questo piano, così come l’elogio e l’adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker.

 Nel 1928 si aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto d’Asburgo. Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la CIA, la loggia massonica B’nai B’rith, il “New York Times” e tutta la stampa americana. Kalergi fu il primo a cui fu assegnato il premio Carlomagno nella località di Aachen; e quando lo ricevette Adenauer, Kalergi era presente.
Nel 1966 mantiene i contatti con i suoi collaboratori più importanti. Tutti coloro che sono stati insigniti di questo premio fanno parte del circolo di Kalergi e della massoneria, o si sforzarono di rappresentare gli interessi degli USA in Germania.
Nell’anno 1948 Kalergi riesce a convertire il “Congresso degli europarlamentari” di Interlaken in uno strumento per obbligare i governi a tornare a occuparsi della “questione europea”, vale a dire, a realizzare il suo piano. Proprio allora si fonda il Consiglio europeo e in cima alla delegazione tedesca troviamo Konrad Adenauer appoggiato dalla CIA. (Gerd Honsik, “Il Piano Kalergi”) [2] Kalergi, Praktischer Idealismus [3] Honsik, op.cit. [4] «USA Magazine», 12/08/1955

 NOTE:

[1] Tra i suoi seguaci della prima ora si incontrano i politici cechi Masarik e Benes, così come il banchiere Max Warburg che ha messo a sua disposizione i primi 60.000 marchi. Il cancelliere austriaco Monsignor Ignaz Seipel e il successivo presidente austriaco Karl Renner si incaricarono successivamente di guidare il movimento Paneuropa. Kalergi stesso indicava che alti politici francesi approvavano il suo movimento per reprimere la ripresa della Germania. Così il primo ministro francese Edouard Herriot e il suo governo, come i leaders britannici di tutti gli ambiti politici e, tra loro, il redattore capo del Times, Noel Baker, caddero nelle macchinazioni di questo cospiratore. Infine riuscì ad attrarre Winston Churchill. Nello stesso anno, quello che più tardi si trasformerà nel genocida ceco di 300.000 tedeschi dei Sudeti, Edvard Benes, fu nominato presidente onorario. Egli ha finora quasi disconosciuto Kalergi, ma negoziava anche con Mussolini per restringere il diritto di autodeterminazione degli austriaci e favorire ancora di più le nazioni vittoriose, ma fallì. Nell’interminabile lista degli alti politici del XX secolo, c’è da menzionare particolarmente Konrad Adenauer, l’ex ministro della giustizia spagnolo, Rios, e John Foster Dulles (EEUU). Senza rispettare i fondamenti della democrazia e con l’aiuto del New York Times e del New York Herald Tribune, Kalergi presentò al Congresso Americano il suo piano. Il suo disprezzo per il governo popolare lo manifestò in una frase del 1966, nella quale ricorda la sua attività del dopoguerra: << I successivi cinque anni del movimento Paneuropeo furono dedicati principalmente a questa meta: con la mobilitazione dei parlamenti si trattava di forzare i governi a costruire la Paneuropa >>. Aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, Kalergi riesce a togliere al popolo tedesco la gestione della sua produzione dell’acciaio, ferro e carbone e la trasferisce a sovranità sovranazionale, ossia antidemocratica. Appaiono altri nomi: De Gasperi, il traditore dell’autodeterminazione dei tirolesi del sud, e Spaak, il leader socialista belga. Finge di voler stabilire la pace tra il popolo tedesco e quello francese, attraverso gli eredi di Clemenceau, quelli che idearono il piano genocida di Versailles. E negli anni venti sceglie il colore azzurro per la bandiera dell’Unione Europea. Il ruolo guida di Kalergi nella creazione dell’Europa multiculturale e nella restrizione del potere esecutivo dei parlamenti e dei governi, è evidente ai giorni nostri, e si palesa col conferimento del premio “Coudenhove Kalergi” dal cancelliere Helmut Kohl come ringraziamento per seguire questo piano, così come l’elogio e l’adulazione del potente personaggio da parte del massone e polito europeo il primo ministro del Lussemburgo, Junker. Nel 1928 si aggiunsero celebri politici e massoni francesi: Leon Blum (più tardi primo ministro), Aristide Briand, E. M. Herriot, Loucheur. Tra i suoi associati si incontrava gente molto diversa come lo scrittore Thomas Mann e il figlio del Kaiser, Otto d’Asburgo.  Tra i suoi promotori, a parte i già menzionati Benes, Masarik e la banca Warburg, si incontrava anche il massone Churchill, la CIA, la loggia

fonte:  http://xn--identit-fwa.com/blog/2012/12/11/il-piano-kalergi-il-genocidio-dei-popoli-europei/

lunedì 7 luglio 2014

Terms and Conditions May Apply

Terms and Conditions May Apply è un film documentario di Cullen Hoback.


Cresciuto nella periferia di Los Angeles. A 17 anni inizia la sua carriera in un piccolo show televisivo locale, in onda a tarda notte, ma viene in seguito cacciato dal programma dopo aver fatto una serie di affermazioni politico-sociali che attirano le telefonate rabbiose di molti cittadini del posto. Hoback ha poi seguito questa linea di inchiesta, focalizzandosi su argomenti scomodi e controversi, diventati poi un tema comune nelle sue inchieste. Nei suoi lavori documentaristici viene messa in luce questa zona oscura della società, come ad esempio in LARPing Documentary Monster Camp (2007) e in Friction (2010).

Twitter, Facebook, Google, LinkedIn, Apple, Amazon. Sono solo parte delle decine di servizi cui accediamo tutti i giorni on line. Alle condizioni decise dai relativi ‘termini di utilizzo(TOS). Che nessuno legge, «nemmeno gli avvocati che li scrivono», come dice il comico Eddie Izzard nelle battute iniziali”.

Questa esplorazione di quanto si nasconde tra quelle righe, con esempi affascinanti, casi esilaranti e prove terrificanti, svela ciò che governi e corporation stanno facendo con le nostre "informazioni personali”.
Qualsiasi siano le impostazioni di privacy, i dati vengono raccolti e i comportamenti on-line monitorati, rendendo più che mai incerto il futuro delle libertà civili, come confermato dalle rivelazioni di Edward Snowden sulla NSA.
I cosiddetti servizi free su internet nascondono delle insidie che non tutti conoscono. Ogni volta che su Facebook o su Google si clicca sul tasto “I agree” si crede di sapere cosa si accetta, ignorando invece le reali conseguenze di un gesto che porta alla progressiva scomparsa della privacy online.
L’inchiesta di Hoback dimostra come ognuno di noi, clic dopo clic, abbia progressivamente accettato uno stato di sorveglianza costante.
 
Qui è possibile vedere lo streaming con sottotitoli in italiano:



fonti:
http://www.kinodromo.org 
http://www.cineblog01.tv/

domenica 18 maggio 2014

La Corporation REPUBLIC OF ITALY: Ecco perchè quando si nasce si è già di proprietà delle Banche.


La verità è che è avvenuto il pignoramento della Repubblica Italiana, o, per meglio definirla, la corporation REPUBLIC OF ITALY...
Ma facciamo un passo indietro. Era il lontano 1934 quando il Presidente degli USA Franklin Delano Roosevelt, dopo la crisi finanziaria del 1929, fondò la Securities and Exchange Commission (Commissione per i Titoli e gli Scambi), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori. Questa agenzia, esistente a tutt’oggi, è analoga all’Italiana Consob che tutti conoscono.
E sapete cosa accadde? Molti Stati (ad oggi quasi 200) si trasformarono in corporations private iscritte alla S.E.C. e proprio l’Italia fu uno dei primi Stati ad associarvisi. Se si entra nel sito della S.E.C. è possibile osservare i numeri di registrazione della Società REPUBLIC OF ITALY e scaricare anche tutti i suoi report annuali. E’ curioso che la sede legale si trovi a Londra.
Osservando la data di iscrizione alla S.E.C. (1934), è interessante notare che quando Mussolini stipulò gli accordi politico-militari dapprima con la Germania di Hitler attraverso l’Asse Roma Berlino nel 1936, ancora con la stessa Germania, firmando il Patto d’Acciaio nel 1939, per concludere con il Giappone tramite il Patto Tripartito, detto anche Asse Roma Berlino Tokyo, nel 1940, in realtà, il Regno d’Italia, a livello giuridico, era già una società registrata in America.
Queste informazioni, naturalmente, erano riservate e una piccola élite di persone, tuttavia, con l’avvento di internet e delle nuove tecnologie, tutti oggi possono accedere a questi dati.
Ma a livello pratico, per il cittadino, cosa comporta tutto questo?
E’ semplice: essendo l’Italia una società, tutte le richieste di pagamento, come ad esempio le tasse (casa, automobile, sevizi vari), i verbali, le cartelle esattoriali inviate dalla Società Italia o da altre società che ad essa sottostanno (in pratica i vari Ministeri), dal punto di vista prettamente giuridico sono dei contratti. E, in generale, affinché un contratto sia valido necessita di due figure: un Proponente, colui che propone il contratto, e un Rispondente, colui che può accettare o rifiutare il contratto. La validità di un contratto scritto è data dalla firma in umido del Proponente. Il Rispondente può accettare il contratto firmandolo a sua volta in umido o può accettarlo per silenzio assenso dove previsto. Quest’ultimo caso, che riguarda il contratto unilaterale e, cioè, il contratto con obbligazioni a carico del solo Proponente, è disciplinato dall'art. 1333 c.c., il quale stabilisce che:
 “la proposta diretta a concludere un contratto da cui derivino obbligazioni solo per il proponente è irrevocabile appena giunge a conoscenza della parte alla quale è destinata. Il destinatario può rifiutare la proposta nel termine richiesto dalla natura dell’affare o dagli usi. In mancanza di tale rifiuto il contratto è concluso”.
Ecco che si comprende facilmente che noi, nei confronti di tutte le richieste di pagamento pervenute dalla Società Italia (e anche dalle Banche) siamo i Rispondenti. Se non conosciamo la Verità, accettiamo e paghiamo quanto richiestoci per silenzio assenso. Conosciuta la Verità, però, è nostra facoltà decidere di non accettare il contratto (è sufficiente barrare il contratto in diagonale, scrivere “NULLO” al sopra della barra e aggiungere la seguente dicitura:
 “RIGETTO QUESTA OFFERTA DI CONTRATTO E NEGO IL CONSENSO AL PRESENTE PROCEDIMENTO. SENZA PREGIUDIZIO UCC 1-308. NEGO L'AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI UCC 1-103”. Infine, basta firmare, aggiungere la data e rinviare al Proponente.
Come si può notare nella dicitura soprastante vengono utilizzati dei codici: UCC 1-308, UCC 1-103. Cosa significano?
UCC è la sigla dell’Uniform Commecial Code, codice stampato per la prima volta nel 1952, che rappresenta la prima ed unica legge per quanto riguarda il commercio internazionale: viene utilizzato in tutto il Mondo, ma è usato in modo criptico. Difatti, non viene insegnato nelle Accademie di Diritto, pertanto, la maggior parte dei giuristi, degli avvocati e dei magistrati conosce poco o per nulla questo strumento. Tutte le aziende e gli Stati che sono iscritti per autocontrollo alla S.E.C. sottostanno alle leggi dell’UCC. Ecco che, quindi, anche l’Italia ed i suoi cittadini devono sottostare alle leggi dell’UCC.
Ora, dicevamo: l’Italia è stata pignorata.
Il tutto è iniziato con un’indagine durata diversi anni e condotta da tre avvocati che avevano accesso all’UCC. Il report dell’indagine è disponibile a questo link. Questi avvocati, durante il loro lavoro investigativo, si sono accorti che, con un sistema che perdura da oltre cento anni, i Governi e le Banche avevano creato uno stato di schiavitù nei confronti degli Esseri Umani. E lo avevano anche depositato in UCC! Nell’Ordine Esecutivo 13037, datato 4 marzo 1997, c’è la definizione di “ESSERE UMANO come CAPITALE”; nel documento UCC Doc # 00000001811425776 depositato il 12 agosto 2011 si fa riferimento ai cittadini degli Stati Uniti come patrimonio immobiliare “(Omissis) ... VERI UOMINI CON BRACCIA E GAMBE”; nel documento UCC Doc # 2001059388 si evidenzia il modello della Federal Reserve Bank di New York utilizzato per rendere certi i fondi collaterali in tutto il Mondo, compresi i relativi certificati di assicurazione, le polizze, i beni e i nascituri, questi ultimi definiti “CUCCIOLI DI ANIMALE”.

In particolare, proprio l’ultimo documento ha una rilevanza molto significativa perché risponde alla seguente domanda: se l’Italia fosse una società, quali sarebbero i suoi beni? La risposta è semplice: siamo noi esseri umani. Come avviene questo meccanismo? Una volta capito è molto semplice. Quando nasciamo veniamo registrati all’anagrafe e viene creato il codice fiscale dall’Agenzia delle Entrate. Al momento della registrazione viene creata un’altra entità fittizia, definita in americano strawman, ovvero “uomo di paglia”, e a questa entità legano un bond, ovvero un titolo di Stato (che attualmente sembra si aggiri intorno ai due milioni di dollari) che viene quotato in Borsa. La cosa bizzarra è che tutte le leggi dello Stato, siano esse civili o penali (le leggi penali non esistono perché se la Società Italia potesse decidere della libertà degli Esseri Umani sarebbe sovrana mentre gli esseri umani sarebbero schiavi), ricadono solo ed esclusivamente sullo strawman e non sull’Essere Umano in carne, ossa e sangue.
Continuando con il discorso, come hanno agito questi tre avvocati, tra cui citiamo Heather Tucci Jaraff?
Hanno creato un Trust denominandolo OPPT (One People’s Public Trust), hanno scritto una denuncia formale chiamata Dichiarazione dei Fatti (orig. Declaration of Facts) e l’hanno depositata in UCC il 28 novembre 2012 (UCC Doc # 2012127914). In questa denuncia si legge “(OMISSIS) Che qualsiasi ATTO COSTITUTIVO, ivi compresi quelli del Governo Federale degli Stati Uniti, degli Stati Uniti, dello ‘Stato di ...’, comprensivo di ogni e tutte le abbreviazioni, idem sonans (che ‘suonino come tali’), o di altre forme giuridiche, finanziarie e gestionali e quelli di ogni e qualsiasi (Governo) internazionale o equivalente, in esso compresi ogni e tutti GLI UFFICI APPARTENENTI, comprensivi di ogni e tutti I FUNZIONARI, I DIPENDENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, GLI ORDINI ESECUTIVI, I TRATTATI, LE COSTITUZIONI, I MEMBRI APPARTENENTI, GLI ATTI ed ogni e tutti gli altri contratti e accordi che dovessero essere intervenuti o intervenire in derivazione di questi, sono ora privi, nulli, senza valore o comunque annullati e non confutati; ...”. Le regole dell’UCC impongono che, quando viene depositato un documento, è possibile confutarlo entro 28 giorni, altrimenti diventa Legge. Nessuno ha confutato il documento soprastante anche perché afferma la verità, e quindi ha piena validità giuridica in tutto il pianeta. Pertanto, ecco che si può affermare che il Governo Italiano è stato pignorato e che, anche se “de facto” esiste ancora perché i rappresentanti delle ex istituzioni fanno finta di nulla confidando nell’ignoranza dei cittadini, “de jure” non esiste più: è, come recita il testo UCC, privo, nullo, senza valore.
Ma non è finita qui. Gli avvocati hanno depositato anche altri documenti, tra i quali:

Atti costitutivi del sistema bancario annullati (True Bill WA DC UCC Doc # 2012114776 del 24 ottobre 2012), il quale recita: “Dichiarazione ed ordine irrevocabile di cancellazione per tutti ed ogni gli atti costituenti di Istituti bancari in base ai regolamenti internazionali (BRI), cancellazione degli organigrammi riferiti ad essi e da essi derivati, nonché destituzione di tutti i beneficiari, compresi quelli (identificati nelle) corporazioni a regime privato, proprietarie di CORPI UMANI e facenti riferimento agli Stati, che operano, spalleggiano e si macchiano di favoreggiamento in regime di capitale privato, dell’emissione, della raccolta, dell’uso coercitivo delle norme legislative, mettendo in pratica UN SISTEMA SCHIAVISTA... (OMISSIS)... REQUISIZIONE DI VALORE LEGALE ATTRAVERSO UN’ILLEGALE RAPPRESENTAZIONE ...”. Con tale documento hanno “de jure” annullato tutti i debiti;
Gli ordini di cessare e desistere (Declaration and Order, UCC Doc # 2012096074 del 9 settembre 2012) e relativa ratifica nel Commercial Bill - UCC Doc # 2012114586. Nell’ultima parte del documento è evidenziata in rosso la dicitura “FORMER” che vuol dire “EX”, in cui si afferma: “Ai volontari all’interno della compagine militare SI ORDINA...” “... Di rientrare in possesso dell’intero ammontare del sistema economico a regime privato tracciato, trasferito, emesso, posto a frutto e dei sistemi di applicazione delle norme di legge che gestiscono il SISTEMA DI SCHIAVITÙ ...”

“... Tutti gli Esseri del Creatore dovranno immediatamente rendere partecipi tutti i dipendenti pubblici, individuati nel presente documento, al fine di implementare, proteggere, conservare e completare questo ORDINE, in oggetto al documento, con tutti i mezzi del Creatore e del Creato, come indicato nel presente documento, da, con e sotto la loro INDIVIDUALE E COMPLETA responsabilità personale ... ”
Quest’ultimo punto significa che ogni individuo è responsabile delle proprie azioni e sottostà alle Leggi di Ordine Pubblico UCC 1-103 e UCC 1-308;
Il documento WA DC UCC Doc # 2012113593, il quale recita: “Qualora un qualsiasi individuo perseveri nel perseguire eventuali azioni per conto di una Banca pignorata o di ‘governo’ pignorato, causando ad un altro e qualsiasi individuo ogni danno ipotizzabile come qui descritto, egli è a titolo personale e senza alcuna pregiudiziale assolutamente responsabile dei suoi atti”.
Se si è posta attenzione alle date di deposito dei documenti sopracitati, si è sicuramente notato che il pignoramento dei Governi è uno degli ultimi atti effettuati, poiché prima sono stati depositati i documenti per salvaguardare gli Esseri Umani e per pignorare le Banche.

Al fine di sigillare i documenti l’OPPT ha chiuso il 18 marzo 2013, cosicché nessuno potrà mai annullare la documentazione depositata in UCC.
Ora le uniche leggi valide sulla Terra sono le tre Leggi Universali, ovvero:
Rispetta il libero arbitrio;
Non danneggiare gli altri;
Onora i contratti
.
E’ bene comprendere che questa azione di trust e pignoramento dei Governi e delle Banche ha comportato la redistribuzione del denaro e che ogni individuo può accedere al valore di queste entità per un totale di 10 miliardi di dollari pro capite, di cui 5 miliardi monetizzabili attraverso le Banche pignorate utilizzando la documentazione prodotta dagli avvocati di OPPT. Se pensiamo che ogni giorno muoiono 30.000 bambini di fame, nonostante anch’essi vantino un credito di 10 miliardi di dollari, è nostro compito agire, e agire in fretta, se non per noi, almeno per loro.
Questa è la Verità, tutta la Verità che per troppo tempo è stata nascosta, ma che ora può renderci finalmente liberi.
 Il primo caso in Abruzzo, secondo in Italia dopo Milano , la scelta di una coppia dopo una complessa procedura:
 Non hanno voluto cedere la loro piccola allo Stato italiano come ogni genitore fa quando iscrive il proprio figlio appena nato all’anagrafe del Comune di nascita. È accaduto a Ortona, una giovane coppia, Davide impiantista e Ilenia casalinga, si è affidata all’assistenza legale di Sos utenti, l’associazione con sede nella città di San Tommaso, che combatte con successo i casi di usura bancaria. Ed è proprio il presidente onorario del sodalizio Gennaro Baccile e la moglie che hanno fatto da testimoni a questa singolare procedura. L' intero articolo è visualizzabile qui




fonte: www.antimafiaduemila.com/
          http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2014/05/17/news/chieti-genitori-evitano-alla-bimba-il-debito-pubblico-che-ciascuno-di-noi-ha-dalla-nascita-

giovedì 12 dicembre 2013

Il terzo "occhio"

La ghiandola pineale è molto più di quello che insegnano ai corsi di medicina, oggi la scienza lo sta scoprendo: gli antichi mistici e filosofi forse avevano ragione nel reputarla la sede dello spirito. E forse anche loro oggi si stupirebbero di quanto la scienza sta dimostrando.
Ci sono dei capitoli della scienza che a volte giacciono abbandonati su vecchi scaffali e altre volte vengono menzionati nei testi universitari senza nessun tipo di approfondimento.
Nella mente dei giovani studenti e di molti ricercatori questi capitoli vengono automaticamente archiviati nella sezione della memoria “nulla di importante” e così campi di studio promettenti neanche vedono la luce.
Il così detto DNA "spazzatura" ne è un esempio: da decenni tutti gli studenti di medicina, biotecnologia, farmacologia, ect .Non si pongono nessuna domanda quanto gli viene insegnato che più del 90% del DNA non serve a nulla, è una spazzatura.
Eppure pochi minuti prima lo stesso docente ha spiegato che gli organismi viventi sono quanto di più perfetto e ottimizzato esista: hanno organizzato i loro processi biochimici per non sprecare nulla.

Un altro di questi capitoli misteriosamente sottovalutati è quello della ghiandola pineale, o ipofisi: quella che un tempo Cartesio riteneva fosse la sede della coscienza.
E’  la ghiandola dalla quale viene secreta la melatonina, un ormone con molte proprietà: regola il ritmo sonno veglia, interagisce con l’inibizione della secrezione degli ormoni sessuali e stimola il sistema immunitario.

Ci sono tre caratteristiche curiose della ghiandola pineale:
 

  •  è l’unica parte del cervello a non essere doppia;
  •  è molto vascolarizzata;
  • produce una sabbiolina a base di idrossiapatite ed alluminio che col tempo si sedimenta al suo interno.
Di più, testi universitari e i docenti, non dicono. Eppure alcune delle famose ricerche abbandonate sugli scaffali hanno dimostrato meccanismi interessanti.
A cavallo tra gli anni ’80 e ‘90 il professor R. J. Reiter dimostra che deboli campi elettromagnetici influenzano l’attività della ghiandola pineale e la secrezione di melatonina.
Nello stesso periodo il professor G. Cremer-Bartels dimostra come lo stesso campo elettromagnetico della terra influenzi la ghiandola pineale.
Nel 1996 invece un gruppo di ricerca che vedeva coinvolti istituti americani ed israeliani hanno scoperto proprietà piezoelettriche nella sabbia a base di idrossiapatite che si sedimenta nella ghiandola³.

Spiego meglio: la proprietà piezoelettrica è la stessa che rende possibili i grandi concerti rock.

I tondi grigi che stanno sul pick-up a contatto con le corde di una chitarra elettrica sono dei cristalli in grado di trasformare le vibrazioni meccaniche delle corde in impulsi elettrici che vengono trasferiti attraverso un cavo agli amplificatori. Questa è la proprietà piezoelettrica: la capacità di trasformare delle vibrazioni in impulsi elettrici.

Questa stessa capacità ora si è scoperto la abbiamo anche noi grazie alla ghiandola pineale e alla sua sabbiolina. Eppure ancora oggi pochi sono i ricercatori che se ne curano.

I piezoelettri oltre che nella musica vengono applicati negli orologi al quarzo, nei cellulari, negli altoparlanti, nelle stampanti, nelle radio e in molte altre situazioni.
Beh, dovremmo chiederci nel nostro cervello che tipo di funzione possano avere viste tutte queste applicazioni nelle tecnologie.
Infine coincidenza vuole che la posizione di questa ghiandola, proprio vicina al centro del chiasma dei nervi ottici, sia molto simile a quella del terzo occhio indiamo. E guarda caso questa ghiandola, come gli occhi è sensibile alla luce.




Quello che emerge è che il ruolo dei campi elettromagnetici è centrale nel funzionamento del nostro organismo. Con questo articolo non voglio dare risposte ma solo spunti per riflessioni e magari avvicinare tra loro diverse informazioni per far scaturire nel mezzo una scintilla. Vi lascio quindi con un’ultima evidenza scientifica: anche il DNA ha proprietà piezoelettriche già studiate da ricercatori come J. Duchense, J. Polonsky e P. Douzu.

Il passato è da sempre alquanto indecifrabile e misterioso, la moderna archeologia arranca nel fornire plausibili spiegazioni a molti dei suoi misteri. Uno tra i più noti è come sia possibile che culture apparentemente slegate fra loro abbiamo utilizzato le stesse peculiari architetture ma sopratutto gli stessi significati simobolici?

In aree geografiche come Egitto, sud America, sud est asiatico, Cina e perfino in Serbia ci sono piramidi di colossali dimensioni molto simili tra loro.

Tutte sono state costruite sopra corsi d’acqua sotterranei e/o caverne naturali o artificiali munite di tunnel. Ancora non si sono comprese le ragioni di questa somiglianza costruttiva, ma gli esponenti del pensiero convenzionale spesso tentano di screditare i legittimi interrogativi su questo fenomeno globale, invalidando perfino i dati scientifici emersi dalle ricerche di fisici e geologi che minano i dogmi ufficiali.


La ghiandola pineale è una piccola ghiandola delle dimensioni di una nocciolina, collocata profondamente nella parte posteriore del cervello, le cui funzioni sono ancora per la maggior parte ignote. Recenti studi hanno dimostrato che essa è responsabile della formazione della melatonina, un ormone il cui unico ruolo attualmente riconosciuto è quello di regolare il ritmo sonno-veglia e i cicli luce-buio. Sembra però che la ghiandola, in particolari condizioni, possa produrre anche un’altra sostanza, il tetrahydro-carboline, principio attivo che si trova anche nella pianta del Soma di cui si parla nei Rig Veda, il primo dei Veda, di un’antichissima raccolta  contentente opere sacre della religione induista. Si racconta che i poeti dell’India antica bevevano il succo tratto dalla pianta del Soma e che questo avesse un potere stimolante e allucinogeno, che avesse la magica capacità di mettere in connessione il finito con l’infinito, di alterare lo stato di coscienza e condurre alla tanto ambita consapevolezza cosmica.


tratto da: www.portaliemisteri.altervista.org
Fonti:
1)     R.J. Reiter, Static and axtremely low frequency electromagnetic field exposure: reported effects on the circadian production of melatonin. J. Cell. Biochem
2)     Cremer-Bartels, G. et al. (1984). “Magnetic Field of the Earth as Additional Zeitgeber for endogenous rhythms,  Naturwissenshaften, 71, 567 – 574.
3)     Sidney B. Lang, Andrew A. Marino, Garry Berkivic – Piezoelettricity in the pineal human gland, Elsevier bioelectrochemistry and bioenergetics 41(1996) 191-195
4)     J.Duchense et al Nature 188, 450 (1960)
5)     J. Polonsky, P Douzu et al Acad Sci (Paris) 250, 3414 (1960)1)     R.J. Reiter, Static and axtremely low frequency electromagnetic field exposure: reported effects on the circadian production of melatonin. J. Cell. Biochem
2)     Cremer-Bartels, G. et al. (1984). “Magnetic Field of the Earth as Additional Zeitgeber for endogenous rhythms,  Naturwissenshaften, 71, 567 – 574.
3)     Sidney B. Lang, Andrew A. Marino, Garry Berkivic – Piezoelettricity in the pineal human gland, Elsevier bioelectrochemistry and bioenergetics 41(1996) 191-195
4)     J.Duchense et al Nature 188, 450 (1960)
5)     J. Polonsky, P Douzu et al Acad Sci (Paris) 250, 3414 (1960)


 


lunedì 21 ottobre 2013

1984: Le profezie di George Orwell


George Orwell, al secolo Eric Arthur Blair, fu giornalista, scrittore e attivista politico scozzese. Nacque in una colonia britannica indiana nel 1903. Dopo alcuni anni trascorsi a sostenere la ideologia marxista, dovette prendere atto dei limiti della corrispondente espressione politica, assistendo ai risvolti tragici del totalitarismo stalinista.
Nel 1946 scrisse di sé: “Ogni riga che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata pensata contro ogni totalitarismo ed a favore del socialismo democratico.”
Data la irreperibilità di elementi che testimonino il contrario, è probabile che Orwell non abbia mai aderito ad alcuna confraternita e società segreta.
L’aggettivo ‘orwelliano’ è entrato nel lessico comune per indicare situazioni politiche in cui un sistema di potere centralizzato adoperi artifici psicologici, scientifici e tecnologici per controllare e asservire l’uomo comune. L’omonimo genere letterario andò ad arricchire la letteratura distopica, di cui furono esponenti Aldous Huxley (A Brave New World), maestro dello stesso Orwell, e Franz Kafka. Essa si distingue per il profondo pessimismo socio-politico che la colloca sulla faccia opposta della medaglia rispetto alla letteratura utopistica (La Repubblica di Platone, la Utopia di Thomas Moore, oppure – nella Italia contemporanea – il recente Lettere dalla Kirghisia di Agosti).

Le opere più rappresentative di Orwell sono La Fattoria degli Animali (Animal Farm) – sarcastica allegoria in cui le tipologie umane e politiche del sistema stalinista sono assimilate al bestiario comunemente presente in qualsiasi fattoria – e 1984 – scritto nel 1948 – che descrive una ipotetica società del futuro dominata da tre super-stati e da un sistema di controllo sociale alienante ed invasivo incarnato dal fantomatico Grande Fratello.

Oltre che un’opera di portata universale, con il passare dei decenni 1984 è andato rivelandosi come una sorta di ‘oracolo letterario.’ Risultano infatti sempre più numerosi i casi in cui fattispecie della società contemporanea sembrino ricalcare fedelmente le situazioni immaginate da Orwell oltre mezzo secolo fa. Vado a elencare alcune delle più rilevanti, sebbene l’intero romanzo sia in definitiva un unico, incredibile affresco della filosofia e dei metodi che caratterizzano il sistema odierno:
In 1984 il mondo è governato da tre super-stati del tutto indifferenziati dal punto di vista politico e ideologico. La loro funzione è quella di assicurare un continuo stato di guerra.
In 1984 l’unica forma di pensiero ammessa è il bispensiero, fondato sulla esigenza che la mente si adatti mitemente alla realtà definita dalla cultura dominante e cancelli ogni dato divergente e ogni forma di obiezione.
In 1984 la gente si esprime tramite la neolingua, un linguaggio che ha bandito i vocaboli ‘scomodi’ e che ha spogliato ogni termine di qualsiasi accezione multipla.
In 1984 ogni ambiente è dotato di un teleschermo che trasmette 24 ore al giorno, ed i ‘prolet’ (comuni cittadini) quasi mai spengono l’apparecchio.
In 1984 i teleschermi trasmettono senza tregua frasi di questo tipo: I prolet e gli animali sono liberi. La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza.
In 1984 tutti i luoghi (sia pubblici che ‘privati’) sono disseminati di trasmettitori che monitorano qualsiasi attività umana, per prevenire qualsiasi crimine.
In 1984 stormi di elicotteri silenziosi sorvegliano le masse allo scopo di tenere alta la percezione di una stretta ed infallibile sorveglianza.
In 1984 le masse sono controllate mediante la psico-polizia, un complesso apparato che analizzando i comportamenti degli individui monitorati attraverso i trasmettitori di cui sopra, riesce a prevedere e punire un crimine prima ancora che sia commesso (oggi si parla di sistemi informatici sperimentali che pretenderebbero di fare qualcosa di molto simile).
In 1984 giochi e lotterie sono organizzate in modo tale che non vinca (quasi)  nessuno. La loro reale funzione consiste nel raccogliere reddito per lo Stato e infondere nelle masse un sentimento di speranza verso una inesistente via d’uscita.
In 1984 i prolet sono continuamente sottoposti e influenzati da miriadi di dati statistici, sondaggi, previsioni economiche presentate come notizie legittime e veritiere, ma che in realtà servono a infondere nei singoli individui la percezione di un diffuso consenso popolare goduto dal sistema vigente.
In 1984 la ‘storia’ è tramandata attraverso la riscrittura degli eventi ad opera del Ministero della Verità, con il fine di convincere le masse ad accettare che lo status quo derivi da una successione di eventi storici logici e conseguenziali.
In 1984 il Ministero della Guerra è stato ribattezzato Ministero della Pace (nella realtà: Ministero della Difesa).
In 1984 non esistono periodi di pace. Quando una guerra si conclude, ne inizia immediatamente una nuova per mantenere attiva la rotazione del meccanismo militare.
Si direbbe che Orwell avesse chiari tutti i principali connotati della mentalità oligarchica, riuscendo così a prevedere buona parte delle situazioni verso cui tale mentalità avrebbe condotto il mondo.
Alcuni vedono nelle sue facoltà precognitive la prova che lo scrittore fosse in qualche modo informato circa i progetti pianificati dalle elite mondiali. Altri le ascrivono ad una elaborazione dei concetti appresi studiando le continue campagne persuasive poste in essere all’epoca dal regime sovietico e dalle dittature europee, grezzi prototipi di un modello che nei decenni a seguire si sarebbe esteso e perfezionato al punto da diventare quasi invisibile. Entrambe le ipotesi potrebbero essere veritiere.
Concludo condividendo un breve brano tratto da 1984:
“(…) Non ci limitiamo a distruggere i nostri nemici, noi li cambiamo. Capisci cosa intendo dire con queste parole?» O’Brien accennò un sorriso: «… Non ho forse appena finito di dire che siamo diversi dai persecutori del passato? Non ci accontentiamo dell’obbedienza negativa, e meno che mai di una sottomissione avvilente. Quando infine ti arrenderai a noi, ciò dovrà avvenire di tua spontanea volontà. Noi non distruggiamo l’eretico per il fatto che ci resiste. Anzi, finché ci resiste non lo distruggiamo. Noi lo convertiamo, penetriamo nei suoi recessi mentali più nascosti, lo modelliamo da cima a fondo.”

fonte : climatrix

mercoledì 11 settembre 2013

Come gli Spin Doctor manipolano l' informazione

Spin è il termine usato nel gioco del baseball o del cricket per indicare il moto rotatorio o effetto impresso dal lanciatore alla palla: in senso figurato significa anche "la presentazione di un’informazione in un particolare modo; una prospettiva, specialmente una favorevole". Per quanto riguarda la parola doctor, oltre al significato fondamentale di "medico" o "possessore di un dottorato universitario", essa si usa anche per indicare "una persona assunta per apportare miglioramenti o dare consigli".
A ciò va aggiunto il fatto che il verbo doctor significa anche "cambiare il contenuto o l'apparenza (di un documento o un'immagine) per ingannare; falsificare"; "alterare il contenuto (di cibi o bevande) aggiungendo ingredienti forti o dannosi"; e infine, per tornare al gergo del cricket e del baseball, "manomettere (una palla) in modo da influenzarne il volo quando viene lanciata o battuta".
Il primo spin doctor della storia è Ivy Lee (soprannominato Poison Ivy per via della sua spiccata capacità di "avvelenare" l'informazione), che nel 1906 pubblica la Dichiarazione dei principi delle pubbliche relazioni (PR). Benché ufficialmente seguisse una linea di onestà e trasparenza, è diventato famoso per aver protetto il magnate John D. Rockefeller dall'accusa di omicidio nel 1914. Rockefeller aveva infatti assoldato alcuni agenti della Guardia del Colorado per sedare uno sciopero: durante l'assalto al campo degli scioperanti rimasero uccise 20 persone.
Lee diffuse una versione modificata dei fatti per coprire Rockefeller, dando origine alle moderne tecniche di spin.
Un altro esponente di spicco dello spin è stato Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, che nel 1928 pubblica L'ingegneria del consenso, nel quale teorizza la pratica dello spin con lucida attenzione. Si distinse per la prima volta nella difesa dell'industria del tabacco nel 1929, durante la quale inventa la figura della femme fatale secondo una semplice equazione: fumo=emancipazione. Molte femministe tutt'oggi ignorano che l'ideale della  edonna fumatrice emancipata è stato creato a tavolino. Un secondo successo di Bernays fu la campagna a favore dei produttori di bacon statunitensi: le sue idee ebbero un tale successo che ancora oggi la colazione fatta con uova e pancetta è considerata un classico americano.
Bernays sviluppò e affinò la tecnica detta "della terza parte", che prevede di rilasciare notizie prodotte da enti/personalità estranee (in apparenza) alla campagna in corso, ma in realtà sapientemente "istruite" su cosa devono dire. Per ironia della sorte uno dei maggiori estimatori di Bernays fu Paul Joseph Goebbels, ministro della propaganda di Hitler, che applicò alla lettera le sue teorie per creare consenso popolare attorno al regime nazista.
I compiti dello spin doctor sono diversificati, ma tutti riconducibili ad una radice comune: "massaggiare il messaggio", cioè estrarre il meglio da qualsiasi situazione in cui sia implicato il suo committente, fornendo ai giornalisti e ai media una versione "aggiustata" di un evento-notizia in veste volta per volta di consigliere per la comunicazione, capo ufficio stampa, portavoce o campaign manager.
Lo spin doctor sa gestire una crisi con messaggi o tattiche comunicative ad hoc, specialmente nel settore della politica, nei confronti ad esempio di una decisione impopolare, correggendo e smussando eventuali incaute prese di parola del politico che assiste, e fornendo ai media (e quindi all’opinione pubblica) l’interpretazione sexed up delle esternazioni del soggetto per cui lavora, al fine di evitargli critiche o comunque commenti malevoli.
 Un'altra attività dello spin doctor è fornire notizie "informali" ai giornalisti, facendole passare per "confidenze" o facendole filtrare come notizie "anonime".
Altro compito dello spin doctor è promuovere l’immagine di un soggetto come se fosse un prodotto, utilizzando tecniche di marketing.
A volte può succedere di dover "creare" un evento che possa dare interesse e convincere l'opinione pubblica: è il news management, ovvero l'informazione gestita.
Le attività dello spin doctor, quindi, in un certo senso riassumono e per altro verso travalicano gli incarichi del tradizionale addetto stampa e del consulente d’immagine.
Questa figura è diventata talmente presente, che in Italia ormai "accompagna il politico" nel palazzo,  fin oltre la campagna elettorale, divenendo così un vero ghost man in grando di "dare in pasto" agli stessi giornalisti e quindi di rimbalzo su tutte le principali testate e reti televisive una notizia studiata a tavolino in grado di dare "reazioni controllate".
In questa intervista di Messora di Byoblu a Marcello Foa, giornalista e docente, parla di Spin Doctor, di "Frame" e delle strategie per attivare i grandi cambiamenti sociali.















fonte wikipedia
         byoblu

sabato 20 luglio 2013

Cola & Coca?

Evo Morales (ex Presidente Boliviano) ha detto molte cose che volevamo ascoltare più di cinquecento anni fa dalla bocca da un presidente boliviano. Ha detto anche cose che si ascoltarono in sordina per secoli in America Latina e ha detto finalmente cose che rivelano, e davanti al mondo, una delle cause dell'ostinata presenzia degli yankee in territorio andino e specialmente boliviano: il controllo della Coca attraverso la loro impresa della Coca Cola.
Che derivato, o derivati, della foglia di coca è quello che utilizzano per elaborare la base della Coca Cola e che relazione hanno con la Cocaina?
Con la sua parsimonia ancestrale, Evo reclamò davanti alla stampa internazionale il trattamento speciale che danno non solo i governi andini alla commercializzazione della foglia di coca che compra la Coca Cola Internazionale, impresa emblematica dell'Imperialismo yankee, bensì di qualcosa di più profondo ed efficace nella dominazione culturale che esercita su gran parte del mondo: il modo di vita degli Stati Uniti
(E’ vero o no che non c'è migliore combinazione che un hamburger o un hot dog con dentro di tutto ed una Coca Cola ben fredda?)
Disse Evo che il commercio di detta foglia è illegale tra i paesi andini ma non per l'impresa straniera, cioè che tra i cittadini e le imprese andine non può commercializzarsi liberamente la foglia di coca, ma la Coca Cola sì può comprare la quantità che voglia in qualunque paese andino che la produca.
Oltre il dato freddo e della conclusione immediata che deriva dalla sua prima analisi, possiamo anticipare alcuna altra ipotesi che ci portano a disegnare un altro schema nella comprensione della tossicodipendenza ed il narcotraffico internazionale.
Con solamente introdurre nello schema vigente il dato che era nascosto e che ci rivelò Evo Morales si aprono nuovi punti interrogativi, sorgono nuovi sospetti e riscuotono maggiore rilevanza alcuni fatti passati sotto silenzio dagli specialisti internazionali in narcotraffico.
Primo punto interrogativo: In realtà si usa foglia di coca nella fabbricazione della Coca Cola?
Questa non è una domanda retorica o disinformata ma costituisce un punto di riflessione obbligatoria nello studio del caso, perché nell'anno 2002 la stessa impresa negò l'uso della foglia di coca nella fabbricazione del prodotto, come comproviamo leggendo l'articolo di Luís A. Gómez edito in  www.Rebelión.org,  il 27 novembre di quell'anno. In questo articolo leggiamo:
Alcuni giorni fa, il Viceministro di Difesa Sociale della Bolivia, Ernesto Justiniano,informò che il suo ufficio aveva autorizzato l'esportazione di 350 mila libbre (approssimativamente 150 tonnellate) di foglia di coca agli Stati Uniti per la fabbricazione del prodotto gassoso Coca Cola […..]”
Il fatto fu negato da un portavoce dell'impresa statunitense, consultato dal periodico messicano L'Universale martedì scorso: Karyn Dest, portavoce della Coca Cola, disse via telefonica da Atlanta che l'impresa non utilizza cocaina e che non è stata mai parte degli ingredienti della bibita (Questa risposta fu ripetuta nel dicembre del 2002 dalla rappresentante della multinazionale in Messico, Adriana Valladares).
Sorprendente questa risposta che colpisce un mito moderno: la Coca Cola non contiene coca e molto meno cocaina. Chi parlò di cocaina nella Coca Cola? Nessuno.
 Era una credenza, un mito o una trovata pubblicitaria? Ma di quello che sì si parlò fu delle foglie di coca che compra a mucchi la multinazionale ed il portavoce fu evasivo o fu un Lapsus linguae?
Buon portavoce. Interessante verità? Ma più interessante si fa il tema quando continuiamo a leggere nell'articolo di Gómez etroviamo che:
È diventato anche pubblico che il lavoro di Albo Export, un'impresa proprietà del
boliviano Fernando Alborta, ha esportato coca da Perù e Bolivia negli ultimi anni, e
che tra il 1997 e il 1999 mandò negli Stati Uniti un equivalente di 340 tonnellate di
foglia di coca”.
Queste operazioni di acquisto e procedimento sono severamente vigilate, in Bolivia dalla Direzione Generale di Controllo e Fiscalizzazione della Foglia di Coca (DIGECO) e negli Stati Uniti, certo, per la DEA, che perfino fornisce i magazzini con sofisticati sistemi di allarme ed i bauli speciali per conservare in New
Yersey il curioso tesoro naturale.
Ma questo non è tutto nelle contraddizioni tra i tabaccai naturali ed i suoi migliori clienti, perché nell'anno 2004, lo zar antidroga del Perù, Nils Ericsson, in un scritto edito il 26 gennaio, affermò che:
La Coca Cola, la mondialmente conosciuta fabbrica di bibite gassose, compra al Perù 115 tonnellate di foglia di coca all'anno e a Bolivia 105 tonnellate con le quali produce, senza alcaloidi, 500 milioni di bottiglie di bibitegassose al giorno” (Luís Gómez, The Narco Bulletin, 28 gennaio 2005, in www.narconews.com).
Questa cosa fa pensare all'articolista Gómez che la pressione per sradicare la coca in Perù (e completiamo noi: in tutti i paesi andini produttori) è una strategia per assicurare alla Coca Cola il monopolio della foglia di coca, non solo con l'intenzione di controllare questo mercato ma anche per monopolizzare il mercato di bibite che utilizzano foglia di coca senza alcaloidi?
 La cui fabbricazione sta fiorendo in Perù sotto le marche Vortex Coca Energy e K-Drink.
Dopo aver letto tutti gli argomenti che circondano il nostro primo punto interrogativo,una possibile risposta è la seguente: Se la Coca Cola Internazionale è la prima impresa multinazionale (di monopolio) nella commercializzazione della foglia di coca, materia prima essenziale della Cocaina, dal momento che si è avvalsa del suo status legale privilegiato nei paesi andini, ed i suoi portavoci si rifiutano di riconoscere
l'utilizzo di foglia di coca nella fabbricazione della bibita, allora questa impresa deve essere la prima sospettata nell'investigazione delle reti mondiali del narcotraffico perché Che cosa fanno con tutte quelle tonnellate di foglie di coca che comprano annualmente?
Più in là o più in qua delle domande e risposte che possono moltiplicarsi per cento, andiamo per un istante alla realtà immediata: prendiamo nella nostra mano una bottiglia di Coca Coda di 600 ml fatta in Venezuela e leggiamo quello che è scritto nell'etichetta dopo dell'identificazione dell'impresa produttrice:
Ingredienti: acqua carbonata, zucchero, caramello, acido fosforico, estratti vegetali e caffeina
Trovi lei, amico lettore, alcuna informazione che ci renda noto l'utilizzo di qualche
derivato della foglia di coca?
Quando possono volerci convincere con l'enigmatica espressione Estratti Vegetali, ma di quali vegetali si tratta e che cosa è estratto da questi vegetali?, perché se si tratta della foglia di coca che contiene vari alcaloidi, quali rifiutano e quali lasciano nella gazzosa? E se l'impresa riconoscesse che
utilizza la foglia di coca e dice che elimina tutti gli alcaloidi che cosa rimane?
La verità è che in considerazione della contraddizione evidente tra l'azione dell'impresa che compra tonnellate di foglia di coca in Bolivia, in Colombia e Perù e l'impegno dei suoi portavoci in negare l'utilizzo di foglia di coca nella fabbricazione della bibita, lo meno che possiamo fare è citarla per offerta ingannevole. Sarà
possibile che i cittadini dei paesi andini dove si vende la Coca Cola, introducano una querela (gli specialisti direbbero in quale organismo ed a che livello) per la via degli interessi diffusi? Fallita o di successo sarebbe questa un'esperienza straordinaria di pedagogia politica e di integrazione popolare.
Altri punti interrogativi sono nella nostra mente da molti anni come misteri che nessuno ha osato sviscerare perché sono protetti da norme internazionali di industria e commercio, ma oggi, grazie ai cocaleri andini come Evo Morales ed ad investigatori come Luís Gómez, sappiamo già che la gazzosa più venduta nel mondo
trattiene nella sua formula qualche derivato dalla foglia di coca e se l'impresa non lo riconosce allora deve spiegare al mondo che fa con tanta foglia di coca nei suoi depositi di Atlanta. Alcuni degli altri punti interrogativi sono:
Che derivato, o derivati, della foglia di coca è quello che utilizzano per elaborare la
base della Coca Cola e che relazione hanno con la Cocaina?”
Questo derivato genera assuefazione nei consumatori o crea in essi le condizioni
fisiologiche per propiziare qualche tipo di assuefazione?
E se la foglia di coca diluita nella Coca Cola non genera assuefazione, allora perché tanto fracasso (legga Lei repressione, persecuzione e morte) con la sua coltivazione, procedimento e commercializzazione nei paesi andini?



fonte : http://www.prensa-latina.it/paginas/evo_morales.htm