Google è come una Banca, pertanto bisogna "fidarsi", sono le parole del portavoce del Colosso di Mountain View, Anthony House.
A molti è sfuggito, ma dal 1° Marzo sono entrate in vigore le nuove regole della privacy di google.
Alcune novità rigurdano ad esempio l'obbligatorieta dell' account Google per i servizi di Youtube.
D' ora in avanti i dati raccolti da un singolo sevizio di Google saranno condivisi automaticamente da tutte le altre piattaforme (ad esempio Gmail, Google+ ,YouTube, Blogger, Picasa, ecc.) in modo da favorire una profilazione degli utenti più accurata ed efficace,con il rischio per la privacy visto che la cronologia delle ricerche rimane in memoria nei database di Google se non disattivato propriamente, attraverso gli strumenti della Privacy fornito dal servizio.
Per chi usa smartphone e affini, sappiano che viene registrata la loro posizione geografica grazie ai punti di accesso alla rete Wi-Fi o al GPS attivo.
Nulla è gratis e questo lo si sà, ma la contropartita sembra volgere in maniera spropositata verso Il "padrone" delle ricerche globali, in quanto i dati relativi alle attività di navigazione, possono essere rivenduti alle società di Marketing a suon di milion di dollari, i quali forniranno pubblicità sempre più mirate verso i nostri desktop.
Anche l' UE, sembra aver espresso dubbi sulle nuove norme,mentre si attende il responso dell’analisi dell’Autorità francese. Il governo giapponese, ha chiesto alla società californiana di presentare una relazione sull’impatto delle nuove regole sulla privacy dei cittadini e di essere pronto a rispondere a qualunque richiesta di delucidazioni presentata dagli utenti.
Nel Frattempo come possiamo difenderci dalla manipolazione della nostra privacy?
Ci vengono sempre dalla rete alcune soluzioni.
Una di queste è installare un software con specifiche estensioni sul browser, come ghostery (funziona con i principali browser), oppure scegliere un sofware open source, ma più complesso da gestire, come tor. Infine esiste la possibilità di usare i sistemi proxy come anonymouse, ma ne esistono altri equivalenti, che utilizzano i loro server per garantire una navigazione anonima.
Orwell aveva previsto tutto, il Big Brother non si è fatto attendere.
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