martedì 24 luglio 2012

La guerra del Dr Rath

C'è un medico tedesco che sogna una nuova Norimberga. Si chiama Matthias Rath, e ha deciso di portare sul banco degli imputati tutti (o quasi) i potenti della terra. Non solo il presidente degli Stati Uniti George Bush con l'intero suo entourage (Cheney, Rumsfeld, la Rice, etc.) o il primo ministro del Regno Unito Tony Blair, ma anche per esempio tutti i direttori generali, gli alti dirigenti e i consigli di amministrazione delle multinazionali farmaceutiche (Pfizer, Merck, Glaxosmithkline, Novartis, etc.), petrolchimiche (Exxon, BP, Chevron, etc.) e i membri dei gruppi finanziari che le sostengono (Rockefeller, Rothschild, Jp Morgan, la Commissione Trilaterale, etc.). E poi ancora i politici di tutto il mondo, i generali come Tommy Franks, i militari, i dirigenti sanitari, i mass media, insomma chiunque abbia avuto per così dire le mani in pasta con i comportamenti criminali di questo o quell'altro. Una lista impressionante di nomi, tutti raccolti dietro un'unica pesantissima accusa: genocidio. O, volendo essere più esatti, "genocidio e altri crimini contro l'umanità perpetrati in rapporto con il business farmaceutico della malattia e con la recente guerra all'Iraq".
Che è esattamente la formulazione con cui, nel giugno scorso, il dottor Rath li ha citati tutti in giudizio al Tribunale Penale Internazionale, la corte permanente istituita l'11 marzo scorso a L'Aia, Olanda, che dovrebbe (se mai un giorno diventerà operativa: Stati Uniti, Russia, Cina ed Israele hanno già ribadito che non ne vogliono neanche sapere) assumere i massimi poteri nel perseguimento delle violazioni dei diritti umani universali. Prendendola alla lettera, ci sarebbe praticamente da sbattere in galera mezzo mondo. Dunque la prima cosa da chiedersi è: sarà mica un po' esagerato questo Matthias Rath che dice di parlare a nome del "Popolo della Terra", che paragona l'11 Settembre all'incendio del Reichstag del 1933 ("Anche quel fatto fu immediatamente sfruttato per abolire i diritti civili e promulgare leggi, come quella per la sicurezza nazionale, che conferivano maggiori poteri al governo") e che si è messo a capo di una fondazione il cui obiettivo è quello di assicurare "salute per tutti entro il 2020"? Probabilmente sì.

Così come un briciolo di ragione ce l'hanno forse anche i suoi detrattori, che lo accusano di avere un ego smisurato, e di avere scatenato tutto questo can-can con lo scopo nascosto di fare pubblicità al suo istituto di ricerca e ai suoi rivoluzionari metodi terapeutici. E di non esserci, da noi in Italia, nemmeno riuscito dal momento che nessuna agenzia di stampa nazionale né giornale né televisione si è minimamente occupata di lui. E però. E però, sfogliando l'impressionante documentazione prodotta in rete, l'ispirazione data all'articolo del settimanale tedesco "Der Spiegel" (titolo: "Cacciatori di miliardi con i brevetti"), le pagine intere comprate sul "New York Times" o la decennale battaglia condotta sempre in prima persona contro l'industria del farmaco (di cui la "causa impossibile" presentata al Tribunale è solo l'ultimo e più potente degli amplificatori), nemmeno ci pare il caso di considerare il dottor Rath come una specie di riedizione aggiornata del Capitan Fracassa. Né, allo stesso tempo, si può sorvolare con nonchalance sul suo curriculum di medico e ricercatore (libri, pubblicazioni scientifiche, inviti-interventi nelle principali scuole mediche mondiali) o sulla sua lunga frequentazione di Linus Pauling, l'uomo che rivelò al mondo l'importanza della vitamina C, il doppio premio Nobel per la chimica e per la pace che - come raccontano le sue scarne biografie - avrebbe applaudito ai "significativi" risultati ottenuti da Rath, designandolo addirittura come suo ideale successore. Così come non sembrano affatto tirate per i capelli, anzi, le correlazioni che Matthias Rath tira tra il mondo affaristico e il cartello chimico-farmaceutico internazionale, dense di riferimenti storici e storiografici che farebbero invidia persino a un David Icke o al più preparato teorico del cospirazionismo.

Sintetizzandolo per sommi capi, il discorso del dottor Rath si può riassumere così: la maggior parte delle malattie contemporanee, da quelle cardiache fino al cancro e all'Aids, sono conseguenza di carenze vitaminiche nei milioni di cellule del nostro organismo, e sono dunque curabilissime con sostanze non brevettabili e costi limitati come dimostrano fiori di studi che risalgono addirittura agli anni Venti e Trenta. Questi studi sono arcinoti alle case farmaceutiche mondiali ("Con le attuali conoscenze scientifiche nel campo della ricerca vitaminica e della medicina cellulare - assicura Rath - è possibile eliminare tre malattie su quattro nel mondo industrializzato"): case farmaceutiche che però, al fine di condurre il loro "business della malattia" le hanno deliberatamente ignorate e soppresse, promuovendo una ricerca medica non con l'obiettivo di trovare le cure più efficaci, sicure ed economiche, bensì con quello di individuare i più grandi mercati della malattia e di ottenere in quelli i massimi guadagni. Da qui, nelle tesi di Matthias Rath, il disegno criminoso e l'accusa di genocidio. "Gli accusati - si legge difatti nella citazione in giudizio presentata dalla Dr Rath Health Foundation - sono responsabili di avere deliberatamente provocato il perdurare e diffondersi delle malattie, causandone volontariamente di nuove ed espandendo l'uso di medicinali brevettati per una sola malattia al maggior numero di malattie possibili. Per realizzare questi obiettivi, gli imputati hanno strategicamente progettato, implementato, condotto e organizzato un piano di frode commerciale su scala globale che per la sua vastità economica non ha precedenti nella storia umana".  

DISEGNO CRIMINOSO
"Ho iniziato a lavorare nel campo della ricerca convenzionale sulle cause della cardiopatie - racconta di sé Rath in una delle numerose auto-interviste tradotte dal suo sito web - A quel tempo si pensava che l'alto livello di colesterolo fosse il principale fattore scatenante degli infarti e degli ictus. A causa dell'influenza dei produttori di farmaci per l'abbassamento del colesterolo, ai medici fu detto che gli alti livelli di colesterolo danneggiano le pareti dei vasi sanguigni, dapprima rendendole più spesse e infine bloccandole, causando attacchi cardiaci e ictus. Oggi sappiamo che questa era solo un'operazione di marketing dell'industria farmaceutica. Se il colesterolo alto danneggiasse le pareti dei vasi sanguigni, questo avverrebbe in tutto il sistema circolatorio, che si bloccherebbe in tutto il corpo e non solo nel cuore o nel cervello. In altre parole, subiremmo anche infarti al naso, alle orecchie, alle ginocchia, ai gomiti, alle dita e in tutti gli altri organi, cosa che, chiaramente, non avviene. Successivamente ho scoperto che le cardiopatie sono essenzialmente sconosciute nel mondo animale, mentre fra gli esseri umani sono una delle principali cause di decesso. La scoperta successiva fu una conquista per la medicina naturale di tutto il mondo. Gli animali producono nel loro organismo la vitamina C, necessaria a produrre le molecole di collagene che rafforzano il nostro corpo e il sistema di vasi sanguigni. Quanto maggiore è la quantità di vitamina C, tanto più è presente il collagene; quanto più sono stabili le pareti dei vasi sanguigni, tanto meno si verificano gli infarti. Gli animali subiscono raramente attacchi cardiaci perché il loro organismo produce quantità sufficienti di vitamina C.

Noi esseri umani non riusciamo a produrre neanche una molecola di questa vitamina e spesso non assumiamo sufficienti quantità di vitamine attraverso il cibo, esponendo il sistema vascolare a debolezza e allo sviluppo di depositi. Questi depositi si sviluppano principalmente in aree in cui i vasi sanguigni sono più esposti a stress meccanico, come le arterie coronariche. Queste fondamentali scoperte sono state confermate dai dati delle ricerche e dagli studi clinici, fugando ogni dubbio". Non solo colesterolo, ictus e infarti. Nella lista delle malattie "deliberatamente diffuse" figurano anche tumori e Aids. "La scoperta delle cardiopatie è stata solo l'inizio - continua il dottor Rath - Una volta compreso che le vitamine, i minerali, alcuni aminoacidi e gli elementi in traccia sono necessari come "carburante" biologico per milioni di cellule del nostro corpo è diventato evidente che, se attraverso l'applicazione di queste scoperte potevano essere prevenute le malattie alle arterie coronariche e gli infarti, la stessa cosa poteva succedere anche con molte altre malattie di oggi. Negli ultimi anni, il mio istituto di ricerca, in collaborazione con scienziati e dottori di tutto il mondo, ha verificato al di là di ogni dubbio che le seguenti malattie sono causate principalmente da carenze protratte di questi micronutrienti (vitamine, minerali, etc.). Con l'assunzione di una quantità ottimale di questi micronutrienti attraverso l'alimentazione o sotto la forma di integratori si possono ampiamente prevenire le seguenti condizioni: alta pressione sanguigna, insufficienza cardiaca, battito cardiaco irregolare, problemi circolatori di natura diabetica e altro". "Un'altra importante scoperta riguarda il modo naturale di impedire alle cellule tumorali di diffondersi nel corpo. Tali cellule, a prescindere dal tipo di cancro e dall'organo in cui esso ha inizio, si diffondono nello stesso modo. Usano delle cosiddette "forbici biologiche" (enzimi) che sono in grado di tagliare le molecole di tessuto (collagene) del nostro corpo. Quanto più il tipo di cancro è aggressivo, tanto più produce enzimi che distruggono il collagene.

Questa eccessiva produzione può essere rallentata o interamente bloccata in modo naturale, usando gli aminoacidi lisina e prolina, in combinazione con vitamina C e altri micronutrienti. La sola domanda che rimane è: perché queste informazioni non sono state diffuse immediatamente in tutto il mondo?". Domanda platonica. Perché, come si sarà capito dall'assunto iniziale, la risposta è già pronta. "Il solo motivo per cui queste grandi scoperte mediche non sono state approfondite e applicate è che queste sostanze (i micronutrienti, ndr) non sono brevettabili e perciò hanno bassi margini di profitto. Inoltre, cosa più importante, ogni trattamento efficace di una malattia porta infine al suo sradicamento e all'eliminazione di un mercato di farmaci da molti miliardi di dollari", spiega Rath nel documento fornito ai giudici olandesi nel quale espone e riassume quelle che sono a suo dire le prove del "disegno criminoso" perpetuato a livello mondiale da parte delle multinazionali del farmaco. Accuse pesantissime. Sentite qua, per esempio, come si esprime a proposito del "business-cancro": "La vendita di prodotti farmaceutici per pazienti affetti da tumore è stata particolarmente fraudolenta e dolosa. Con il pretesto di curare il cancro utilizzando il termine di copertura "chemioterapia", vengono somministrate al paziente sostanze tossiche che includono anche derivati di gas iprite. Il fatto che queste sostanze tossiche distruggano anche milioni di cellule sane è volutamente calcolato. Sapendo ciò, sono state deliberatamente previste le seguenti conseguenze: primo, il cancro si sarebbe diffuso come epidemia globale, fornendo le basi economiche per un duraturo business multimiliardario su questa malattia; secondo, l'applicazione sistematica di agenti tossici in forma di chemioterapia causa la diffusione di nuove malattie nei pazienti affetti da tumore che ricevono quelle sostanze tossiche. In conseguenza di questa strategia il mercato dei medicinali per il trattamento dei pericolosi effetti collaterali di questi agenti tossici, che sono causa di infezioni, infiammazioni, emorragie, blocco degli organi, etc, è ancora più vasto del mercato dei medicinali chemioterapici stessi. Pertanto, gli imputati hanno applicato il loro piano di frode organizzata anche ai danni di centinaia di milioni di pazienti neoplastici, con un solo e unico obiettivo: rimpinguare il proprio portafoglio".

DALLA SARS A BUSH
"L'ottanta per cento dei prodotti farmaceutici attualmente sul mercato non è di provata efficacia", incalza il dottor Rath. Convinto che se una malattia viene prevenuta o debellata, semplicemente non rappresenta più mercato. Dunque meglio non debellarla affatto. O magari inventarsene di nuove come è avvenuto con il recente caso della polmonite atipica. "La Sars non è altro che una malattia virale che, come tutti i virus, può essere contenuta e prevenuta con un adeguato apporto di ascorbato (vitamina C) e altre molecole naturali. Ma, come ho spiegato, queste molecole non sono brevettabili e pertanto il loro uso non viene promosso. Ciò che viene promosso, invece, è la paura globale di una qualche misteriosa epidemia; paura che va ad esclusivo vantaggio del cartello, provocando una dipendenza psicologica dall'industria farmaceutica e diffondendo un clima in cui è possibile forzare un certo numero di leggi che conferiscano maggiori poteri al governo". Ed eccoci al punto. Perché sul tavolo degli accusati di quella che Matthias Rath vorrebbe vedere come una nuova Norimberga ("II tribunale militare del 1947 stabilì che la seconda guerra mondiale non sarebbe stata possibile senza il cartello petrolchimico-farma-ceutico della IG Farben: per questo, assieme ai gerarchi nazisti, vennero processati e condannati per crimini contro l'umanità anche alcuni dei suoi dirigenti") non siedono solo i padroni di "Big Pharma".

"L'industria farmaceutica non si è sviluppata in modo naturale. E' stata creata artificialmente da investitori (qui il riferimento storico di Rath è il gruppo Rockefeller all'inizio del Novecento, ndr) che per arricchirsi con le malattie hanno dovuto impedire la diffusione mondiale di cure naturali non brevettabili". Come? "Facendo pressione e acquistando l'opinione medica nel mondo. Fondando scuole mediche private come le università della cosiddetta "Ivy League", da Harvard a Yale. Assumendo fin dagli anni Sessanta il controllo di OMS e FAO. Combattendo con l'istituzione del "Codex Alimentarius" l'uso di micronutrienti con il pretesto di presunti effetti collaterali, assolutamente inesistenti". Da qui le accuse ai maggiori gruppi finanziari mondiali. E, seguendo un filo che porta diretto fino alla Casa Bianca e Downing Street, quelle rivolte all'asse politico Bush-Blair. "Queste informazioni (sui micronutrienti e sui tarmaci naturali, ndr) ormai si sono diffuse su scala mondiale. Questo ha rappresentato una tale minaccia per il multimiliardario gruppo di investimento che esso sta cercando di cementare la sua morsa globale sulla popolazione mondiale con l'aiuto di una task force legale, attraverso le leggi protezioniste e l'abbandono dei diritti civili. L'alibi per questa strategia è la "guerra al terrorismo". Questa guerra non è una guerra reale. E' stata strategicamente sviluppata e realizzata per creare uno stato di paura e intimidazione globale tale da permettere l'implementazione di misure legali drastiche non solo in America, ma in tutto il mondo. Per questo la prima a beneficiare della crisi attuale, la guerra in Iraq e la potenziale terza guerra mondiale è l'industria farmaceutica".

Un esempio per tutti? L'attuale ministro della guerra Donald Rumsfeld. "E' stato alto dirigente e consulente di varie società multinazionali. Ha ricevuto diverse onorificenze per il servizio prestato a quell'industria, prima di essere nominato nell'amministrazione Bush. Di cui, non dimentichiamolo, l'industria chimico-farmaceutica è stata tra i maggori finanziatori durante le campagne elettorali. Senza dubbio Rumsfeld sa anche che se la verità sul business della malattia venisse a galla, saranno tutti ritenuti responsabili per la morte centinaia di milioni di persone. E' questo il retroscena dell'attuale guerra. E' per questo che cercano di conquistare l'intero pianeta". Fermiamoli, dice Rath. Che sul futuro suo e del pianeta, aldilà della "denuncia impossibile" presentata a L'Aia (ma destinata comunque a far rumore) continua a mostrarsi più che ottimista. Un po' meno lo saranno probabilmente i 18 giudici del Tribunale Penale Internazionale, il giorno che si troveranno per le mani il suo pesantissimo dossier di accuse. Anche ammesso che diano il via all'indagine: nel caso che George W. Bush non si presenti spontaneamente in aula, chi andrà a prenderlo a casa?


 

 fonte :climatrix

martedì 3 luglio 2012

La medicina ufficiale, terza causa di morte.


   
  I dati  della tabella 1 sono tratti da uno studio di Ron Law (Direttore dell'Associazione Nazionale della Nuova Zelanda per gli integratori alimentari e membro di un gruppo di lavoro del governo neozelandese incaricato a suggerire nuove strategie per la riduzione degli errori medici).

Basato su statistiche ufficiali degli USA. Con minime differenze numeriche da paese a paese, essi rispecchiano la stessa situazione per tutte le nazioni "occidentali". Nella tabella vengono utilizzati i valori minimi del range (non vogliamo essere accusati di esagerare). Le medicine testate, autorizzate, prescritte e normalmente usate,incidono per il 5,18% delle cause di morte; cosa che non viene mai pubblicizzata. (Fonte: Journal of the American Medical Association,dalle 90.000 alle 160.000 morti annue). Ogni anno in USA muoiono migliaia di persone a causa degli effetti della semplice aspirina.

Le disgrazie mediche evitabili (errori) incidono per il 2,40% (Fonte CDC - Center for Disease Control, dalle 40.000 alle 90.000 persone). In Australia muoiono 9.000 persone all'anno a causa dierrori medici evitabili. (Fonte, Australian Medical Journal). Sempre in Australia ogni anno 50.000 persone riportano danni permanenti(menomazioni, mutilazioni) sempre per lo stesso motivo.

Per contro,quando i medici scioperano il numero delle morti diminuisce nettamente!
Qualche esempio. Durante lo sciopero dei medici in California nel 1976, il tasso di mortalità declinò sensibilmente. A Los Angeles ad esempio, il tasso di mortalità settimanale declinò da 19.8 a 16,2 morti per 100.000 durante lo sciopero e risalì a 20,4 dopo la sua conclusione.

La riduzione del tasso di mortalità durante lo sciopero fu del 18%. In Israele nel 1973, i medici ridussero i loro contatti giornalieri con i pazienti da 65.000 a 7.000 in uno sciopero che durò un mese. Secondo la Società Onoranze Funebri di Gerusalemme, il tasso di mortalità degli israeliani cadde in quel mese del 50%. Non c'era stata una così profonda decrescita in mortalità dopo l'ultimo sciopero dei dottori 20 anni prima! Nel 1976, a Bogotà in Colombia, uno sciopero dei medici continuò per 52 giorni e il tasso di mortalità cadde del 35%.
Per quanto riguarda l'Italia, questo è un dato ufficiale che alcuni anni fa il Ministero della Sanità ha più volte reso pubblico per bocca dello stesso Ministro alla Sanità, Altissimo.

La medicina è la prima causa di morte in USA.

(Ma anche negli altri paesi occidentali la situazione non è molto diversa)
In verità la situazione è anche peggiore di quanto appare dalla precedente sezione.
Una ricerca statistica, più vasta e completa di quella di Ron Law, è stata pubblicata recentemente.
 I seguenti medicie ricercatori, Gary Null PhD, Carolyn Dean MD ND, Martin FeldmanMD, Debora Rasio MD, Dorothy Smith PhD, basandosi sui dati statistici pubblicati in molte decine di lavori scientifici, hannoanalizzato i risultati del sistema sanitario degli USA degli ultimi dieci anni. Nel dicembre 2003 il lavoro è stato pubblicato in 46 pagine scioccanti: 
Death by Medicine” (Morte da Medicina).www.garynull.com/documents/iatrogenic/deathbymedicine/DeathByMedicine.pdf
   
 Non possiamo non considerare le cifre e i dati qui elencati nell'ordine di grandezza di un vero e proprio GENOCIDIO contro l'intera umanità. Non crediate comunque che tutte queste morti da medicina siano dovute semplicemente a casi fortuiti, o ad una serie di abbagli scientifici, o incompetenze, o abusi personali, o altre cause del genere. 
Dietro a tutto ciò ci sono delle ben precise volontà criminali.

 GUARIGIONE DA MEDICINA?
La medicina ufficiale, alla quale la maggior parte delle persone si rivolge con fiducia nella convinzione di trovarvi una soluzione ai propri problemi di salute, è in realtà causa di danni ancora maggiori.Questo, abbiamo visto, lo dicono i fatti, i risultati, i numeri.
Ma generalmente le persone pensano ai danni procurati dalla medicina come ad una “tassa” più o meno inevitabile in cambio di infiniti vantaggi: allungamento della vita, guarigione da innumeverevoli malattie, ecc... 
Anche in questo caso, dietro questa benevola credenza popolare, si tiene nascosta una terribile verità.
Questo è un elenco più o meno completo dei principali mali che affliggono i corpi e le menti dei popoli di questo pianeta, con particolare riferimento a quelli dei paesi “occidentali”.

• Cancro
• Diabete
• Ictus cerebrale
• Infarto
• Ipertensione
• Paraplegia da incidente
• Sindrome di Down
• Morbo di Alzheimer
• Morbo di Parkinson
• AIDS
• Sclerosi multipla
• Distrofia muscolare
• Asma
• Artrosi
• Allergie
• Artrite reumatoide
• Osteoporosi
• Influenza
• Raffreddore
• Sclerosi laterale amiotrofica
• Morbo di Crohn
• Schizofrenia
• Altre psicosi
•  Nevrosi
• Malattie genetiche
• Psoriasi

Queste malattie hanno tutte in comune una peculiarità: sono  inguaribili.
In verità questa caratteristica non è propria di queste patologie in sé, questo è il carattere generale di tutta la medicina ufficiale:
attualmente essa non guarisce alcuna malattia!
Bé,trattamenti sì, c'è ne sono tanti. C'è tutta una quantità impressionante di
trattamenti di tutti i tipi: per migliorare la “qualità della vita”, per aumentare la sopravvivenza, per diminuire i sintomi , per rallentare il decorso della patologia, ecc, ecc...
Ma se per guarigione intendiamo il fatto che prima c'era una malattia e ora non c'è più e che il paziente ora sta bene e non ha più bisogno di nessuna terapia... ahimé! sfido chiunque dei miei venticinque lettori che conosca una sola delle affezioni sopra elencate che trovi guarigione o
 prevenzione presso la medicina ufficiale dello stato e delle multinazionali farmaceutiche.

Di fronte a questi risultati è ovvio pensare che ci sia qualcosa che non va nella medicina ufficiale. 
In verità non si tratta solo di“qualcosa”; di fronte ad un fallimento completo, bisogna pensare che i fondamenti stessi su cui si basa questa supposta scienza siano irrimediabilmente sbagliati.
Così si esprime nelle conclusioni di una perizia presentata in tribunale in difesa di Hamer, il prof. dott. Hans-Ulrich Niemitz:
... la medicina ufficiale, sotto il profilo scientifico, risulta un miscuglio amorfo che, a causa di fatti (presunti) compresi in modo sostanzialmente erroneo, non può essere smentita né tantomeno essere verificata. Pertanto secondo i criteri scientifici deve essere considerata come un guazzabuglio di ipotesi, quindi non scientifica e, a miglior giudizio d’uomo, falsa.”
In “parole povere”, la medicina non è che un ammasso di castronerie.



fonte:  "il tradimento della Medicina di A. R. Mondini"

giovedì 7 giugno 2012

Al Qaeda? È un database

Dopo gli attentati nel metrò di Londra del 7 luglio 2005 (ovviamente attribuiti ad Al Qaeda), Robin Cook, ex ministro degli esteri britannico, scrisse sul Guardian: «per quanto ne ricordo, Al Qaeda non è un gruppo terroristico, ma il nome del database americano con i nomi dei mujaheddin arruolati dalla CIA per combattere in Afghanistan».
Era un «avvertimento» a chi di dovere. Meno di una settimana dopo, Robin Cook moriva di un misterioso infarto (a 59 anni) mentre passeggiava nelle campagne scozzesi. Ma i procuratori di infarti a comando non possono arrivare a tutto. Gli dev'essere sfuggito (è sfuggito anche a noi) un articolo apparso sulla rivista World Affairs, che si pubblica a New Delhi, nel numero aprile-giugno del 2004. Qui un ex agente dell'intelligence francese, di nome Pierre Henry Bunel, parlava distesamente di Al Qaeda come database molto tempo prima del povero Cook.
Ecco i ricordi dell'agente Bunel: «la prima volta che ho sentito di Al Qaeda è stato mentre completavo un corso di comando e Stato Maggiore in Giordania. Allora ero ufficiale dell'Armata Francese, che aveva stretti rapporti di collaborazione con la Giordania». «Due dei miei colleghi giordani erano esperti in computer, ufficiali della forza aerea. Un giorno scherzarono sul database informatico Al Qaeda».
Da loro, Bunel ha appreso la seguente storia: «nei primi anni '80 la Banca Islamica per lo Sviluppo, che ha sede a Geddah in Arabia Saudita, acquisì un sistema computerizzato per le sue necessità contabili e di comunicazione; un sistema più sofisticato rispetto alle sue reali esigenze.In quel sistema,'il database era diviso in due sezioni: l''information file' dove i partecipanti agli incontri del Segretariato Permanente della Organizzazione della Conferenza Islamica [anch'essa con sede a Geddah, e collegata alla Banca Islamica, ndr.] potevano prelevare e inviare le informazioni di cui avevano bisogno; e il 'decision file', dove erano conservate le decisioni prese durante le sessioni precedenti». «In arabo, i due files erano chiamati 'Qeidat il-Maaloomaat' e 'Qeidat i – Taaleemaat'; entrambi erano contenuti dentro un file-contenitore chiamato in arabo 'Qeidat ilmu'ti'aat», che è l'esatta traduzione della parola inglese 'database'. Ma gli arabi usavano correntemente l'abbreviazione 'Al Qaeda', che significa 'base'».
«A metà degli anni '80 Al Qaeda era un database in un computer dedicato alle comunicazioni del segretariato della Conferenza Islamica». Continua Bunel: «nei primi anni '90 ero ufficiale d'intelligence annesso alla Force d'Action Rapide (FAR) francese. Dato che conosco l'arabo, traducevo una quantità di fax e lettere intercettati dai nostri servizi. Spesso intercettavamo materiale proveniente da gruppi islamici che agivano in Gran Bretagna o in Belgio». «Questi documenti contenevano direttive inviate a gruppi armati islamisti in Algeria o in Francia. I messaggi citavano le fonti delle dichiarazioni da utilizzare nella redazione di volantini o rivendicazioni, e da introdurre in video o registrazioni da mandare ai media. Le fonti più spesso citate erano le Nazioni Unite, l'UNHCR, e…Al Qaeda».«Al Qaeda resettò il database della Conferenza Islamica. Era naturale che Osama Bin Laden fosse connesso con questa rete. E' membro di un'influente famigli saudita collegata con le banche e l'economia».
«A causa della presenza di 'Stati canaglia', era facile per gruppi terroristici usare l'@ mail del database. Così l'@ mail di Al Qaeda era usato, con alcune interfacce per segretezza, dalle famiglie dei mujaheddin per tenere i contatti con i loro figli in addestramento in Afghanistan, in Libia o nella valle della Bekaa in Libano, o dovunque combattevano estremisti. Fra questi 'Stati canaglia' c'era l'Arabia Saudita. Quando Osama bin Laden era un agente americano in Afghanistan, l'intranet di Al Qaeda era un buon sistema di comunicare con messaggi in codice». «Al Qaeda non era un gruppo terroristico né una privata proprietà di Bin Laden» «Gli atti terroristici commessi in Turchia nel 2003 furono compiuti da turchi e le motivazioni erano locali e non internazionali. Questi attentati misero il governo turco in una posizione difficile presso i britannici e gli israeliani. Ma gli attacchi intendevano certamente 'punire' il Primo ministro turco Erdogan per essere un islamico troppo tiepido».
«Alcune lobby economiche arabe conducono una guerra contro le lobby economiche 'liberali'. Esse usano gruppi terroristici locali che proclamano di agire a nome di Al Qaeda. D'altra parte, eserciti nazionali invadono Paesi indipendenti sotto l'egida del Consiglio di sicurezza dell'ONU. I promotori reali di queste guerre non sono i governi, ma le lobby nascoste dietro di essi». «La verità è che non esiste un gruppo terrorista chiamato Al Qaeda, come sa qualunque funzionario di intelligence. C'è però una campagna di propaganda per indurre il pubblico a credere a un'entità 'diabolica' e indurre la gente che guarda la TV ad accettare una leadership unificata internazionale per la guerra contro il terrorismo. Il Paese che sta dietro questa propaganda sono gli USA, e le lobby interessate alla guerra al terrorismo per scopi d'affari». Magari non tutto è chiaro in questo testo.
Ma Bunel sta dicendo quello cui alluse Cook: Al Qaeda è, anche oggi, uno strumento in mano alle lobby d'affari americane, con la complicità dell'Arabia Saudita. Va aggiunto che il maggiore Bunel, nel dicembre 2001, è stato dichiarato colpevole da un tribunale militare francese, in giudizio segreto, di aver passato alla Serbia informazioni sui bersagli dei bombardamenti NATO sulla Serbia ai tempi dell'intervento in Kosovo. A quel tempo, varrà la pena di ricordarlo, Belgrado accusò la resistenza bosniaca e albanese di essere infiltrata da elementi di «Al Qaeda». Oggi si sa che questi gruppi erano finanziati dal «Bosnian Defense Fund», un fondo creato e diretto da Richard Perle (capo dei neocon e spia d'Israele) e da Douglas Feith, uno dei viceministri del Pentagono, ebreo come Perle e Wolfowitz. Un altro indizio che tra i neocon del Pentagono ed Al Qaeda, la distinzione è confusa. L'uno è l'altra.


fonte : non sai nulla e ciò che credi di sapere è falso

martedì 17 aprile 2012

Una strange annunciata: Behring Breivik

Oggi i giornali "ufficiali" riportano, le udienze del processo  di Anders Behring Breivik, l’autore delle stragi del 22 luglio scorso a Oslo e sulla vicina isola di Utoya (nell’eccidio morirono 77 persone), in maggiornza filo- laburisti.
La versione ufficiale è che questo 21 enne pazzoide abbia agito da solo, facendo saltare in aria un edificio e poi armato di tutto punto uccidere, sempre da solo più di 60 persone!.
Anche se la filmica americana ci ha abituato a fenomeni dei "Rambo", la logica non aiuta certamente le persone dotate di "buon senso", che non necessariamente debbano essere considerate "complottiste".
Se analizziamo i fatti, questa strage rientra in un contesto politico particolare in Europa.
La Norvegia è una delle Nazioni che non ha aderito alla moneta unica europea ha firmato uno storico accordo di cooperazione siglato nel 2010 con la Russia, che definisce la linea di demarcazione delle zone di influenza economica nel Mare di Barents, secondo un criterio che assegna, alle due nazioni, parti ritenute uguali, per regolare attività che vanno dalla pesca del merluzzo allo sfruttamento dei ricchissimi giacimenti petroliferi e di gas naturale in un bacino di 175 mila chilometri quadrati. ha una forte autonomia che si rispecchia in un Governo e un’economia forte che ha resistito alla crisi; una politica pronta a riconoscere la Palestina;la decisione di ritirare le truppe dalla Libia. 
Tutto ciò non è gradito a chi vuole la moneta unica targata UE ed il controllo delle materie prime in primis quelle energetiche.
Breivik si inserisce  a "fagiuolo", in questo contesto, lo schizoide di turno, fomentato da letteratura anti-islamica e filonazista, compie una strage che ha un valore politico enorme, direi quasi un monito alla nazione e nessuno si interroga, da dove provenga costui e come abbia agito.
Breivik è un Massone la cui loggia  è la famigerata St Johannes Logen St Olaus di rito svedese.
 Anders Behring Breivik in veste da massone



Le attività delle Massonerie in generale sono segrete, ma l’ex Illuminato Leo Lyon Zagami che ha messo a repentaglio la sua vita per denunciare gli abusi e le pratiche occulte e sataniche di questa frangia deviata della Massoneria, è stato costretto a riparare all’estero dopo essere stato arrestato per spionaggio dalle autorità norvegesi. Egli aveva fondato nel 2006 il progetto AKER LUX e il CLUB of NOW, con lo scopo di opporsi allo strapotere di questa frangia fondamentalista della Massoneria di rito svedese. In questo senso Zagami porta avanti da anni la denuncia del Rito Svedese e del suo legame con l’O.T.O(Ordo Templi Orientis) ,ossia Ordine dei Templari Orientali e il satanismo in generale.
Leo Lyon Zagami

La possibilità che Behring Breivik, che era soltanto un iniziato al terzo grado, possa essere stato plagiato e manipolato dalla Loggia a cui apparteneva, a questo punto  è un ipotesi plausibile.
Come spiegato da Zagami, il Rito Svedese della Loggia deriverebbe dal Rito della Stretta Osservanza Templare, fondato nel 1756 dal barone Karl Gotthelf von Hund, la cui frangia tedesca influì, secondo Zagami, nel retroterra esoterico che diede vita al nazismo.

Molte sono le domande alle quali nessuno ha ancora dato risposta.
Perchè la polizia è arrivata sull' isola  che dista poche miglia dalla costa, 1 ora e 30 dopo?, utilizzando uno scafo, piuttosto che un elicottero?
L'uso degli  smartphone da parte dei campeggiatori con le richieste di aiuto sono state in tempo reale, ma a quanto pare non sono servite a far accorrere i soccorsi in un tempo ragionevole.
Alcuni testimoni superstiti hanno dichiarato di aver sentito gli spari provenienti da più parti, e non da una sola arma, ma fino  ad adesso nessuno ha seguito questa pista.

C'è  da chiedersi se tutto questo poteva essere evitato, e come sia possibile che un solo individuo si procuri armi ed esplosivo da solo e sia in grado di compiere in completa autonomia un attentato ed un strage.

martedì 3 aprile 2012

Quando il tasso di interesse Bancario veniva chiamato "usura"

Da quanto esistono le banche? Chi furono i primi banchieri? Quali furono le prime operazioni bancarie?
L’uso di conservare in luogo sicuro i propri risparmi e di ricorrere ad altri per ricevere denaro a prestito, nei momenti di necessità, è antichissimo. Nell’antica Grecia i cittadini solevano affidare i propri averi nientemeno che ai sacerdoti i quali li conservavano nelle tranquille solide mura dei templi, certi che  anche nei momenti di maggiore pericolo, nei duri tempi delle invasioni straniere, quei piccoli o grandi  risparmi sarebbero stati rispettati, come erano rispettati gli stessi Dei.

In epoche più progredite, però, e dopo alcune penose esperienze dovute alla mancanza di rispetto dei luoghi sacri da parte dei nemici vincitori, si sentì la necessità di trovare alcuni privati cittadini che si occupassero non solo di conservare o prestare danaro, ma anche, e principalmente, di effettuare scambi  tra monete di paesi esteri. Sorsero così i primi antenati degli odierni banchieri: uomini attivi e di provata onestà che avevano le loro rudimentali botteghe accanto ai grandi porti o, più semplicemente, che nei giorni di mercato esercitavano le loro funzioni nella pubblica piazza.
Dette persone erano chiamate «trapezisti» e, almeno alle origini, erano per la massima parte stranieri,venuti schiavi in Grecia, che avevano acquistato la libertà a costo di molte e dure fatiche.
A citare un Rothschild è proprio parlare di banche.
A uno di questi banchieri famosi capitò una volta di spiegare come si fa a essere attivi negli affari. A lui pareva che per prima cosa si dovesse nascondere quello che ci si proponeva di fare; poi, e si va nel più difficile, bisognerebbe fingere dei progetti puramente immaginari. Da ultimo, bisognava dire fuori dai denti quel che si vuole veramente fare: con il risultato che nessuno ci crede. E questo modo è il modo migliore per riuscire negli affari.
E’ l’estremo dell’astuzia.
Coloro che dovevano intraprendere un viaggio si fidavano talmente di questi rudimentali banchieri, da affidare loro talvolta anche l’intero proprio patrimonio, sicuri come erano che, l’avrebbero ritrovato non solo intatto, ma aumentato degli interessi maturati nel periodo della loro assenza.
I banchieri romani, venivano chiamati «argentarii», o «nummularii»; e avevano botteghe proprie in tutti i quartieri della capitale e spesso anche succursali sparse un po’ ovunque per il vasto impero. Nessun commerciante,uomo d’affari, piccolo o grande proprietario, infatti, nei tempi dell’antica Roma pensava di poter tenere il denaro al sicuro in casa; tutti sapevano che, solo dando i propri capitali ai banchieri, ne avrebbero potuto ricavare un buon interesse.
Quando un Romano doveva pagare somme rilevanti, poi, aveva l’abitudine di portare dal proprio banchiere di fiducia il cliente e tramite il banchiere effettuava pagamenti ed affari d’ogni genere.
Nel Foro, sotto gli archi dei templi di Giano e di Castore, sorgevano, in età imperiale, vere e proprie banche; e tanto era considerata la professione dei banchieri, che ben presto si sentì la necessità di porre
l’intera categoria sotto l’alta protezione d’una divinità: fu scelto non si sa bene per quale misteriosa ragione, il dio Mercurio, l’alato nume che tutelava contemporaneamente i ladri ed i bambini.
Nel Medio Evo, prima ancora che sorgessero i primi grandi banchieri che per secoli legarono il loro nome alla storia di re e nazioni, esistevano molti «campsores», ossia cambisti: vale a dire funzionari che si occupavano di cambiare rapidamente i tipi di moneta in uso in un determinato paese, con quelli in corso altrove: veri antenati dei moderni cambiavalute, preziosissimi per rendere più agevoli e semplici i commerci ed i rapporti tra stato e stato.
Più tardi, con il nome di «campsor» si indicò anche il banchiere vero e proprio; mentre il nome «banca» deriva certamente dai banchi o tavoli sui quali i «campsores» posavano il denaro necessario per svolgere la loro attività. Banchi coperti di panno verde, sui quali facevano spicco le borse ben ricolme ed i registri con i nomi dei vari clienti. L’attività di quei banchieri, però, era in parte limitata dalle leggi della Chiesa, per la quale chi prestava denaro, chiedendo interessi, era considerato peccatore.
Gli imperatori Costantino, Teodosio, Valentiniano, Arcadio, però, a poco a poco, con disposizioni sempre più liberali, resero legale «l’usura» (così si chiamava l’interesse); e quando si giunse al XII secolo non esisteva in Europa banchiere che non facesse dell’usura la propria principale fonte di guadagno.
I primi banchieri genovesi, pisani, veneziani, fiorentini che appunto nel XII e nel XIII secolo iniziarono la loro attività, portando le loro sedi sin nella lontana Inghilterra, in Francia, in Spagna, si dedicarono tutti indistintamente al traffico del danaro; ossia dell’usura. Ma ben presto le loro pretese divennero eccessive, gli interessi richiesti parvero addirittura passibili di pena, e, nel 1291, il re Filippo IV espulse dalla Francia, i banchieri italiani; nel 1240 Eduardo III li cacciò dall’Inghilterra, ove poterono far ritorno solo dieci anni dopo, sotto l’egidia del pontefice; per essere, però, nuovamente espulsi dopo poco tempo.
I banchieri fiorentini, tra gli altri, quelli che maggiormente si distinsero per abilità, intraprendenza,capacità organizzativa.
Le grandi famiglie di commercianti, quali i Bardi, i Peruzzi, gli stessi Medici, costituirono vere e proprie società familiari, riunendo il capitale posseduto da ogni membro fino a formare colossali aziende, che divennero, nel volgere di pochi decenni, arbitre della storia; non solo commerciale
ma spesso anche politica di mezza Europa. Avevano succursali in tutta l’Europa, in Africa, in Asia Minore: sovvenzionavano guerre, lotte tra famiglie rivali, commerci in grande stile con i più lontani paesi dell’Oriente.
Quando, nel secolo XIV, per la ben nota vicenda, il re d’Inghilterra rifiutò di pagare ai banchieri fiorentini Bardi e Peruzzi la favolosa somma di 1 milione e 365.000 fiorini d’oro che doveva loro, nel crollo che seguì l’aspra contesa furono travolte infinite altre compagnie fiorentine: quelle degli Acciaiuoli, dei Corsini, dei Bonacorsi e via dicendo; ma tanto ricca e tanto industriosa era in quel tempo la gente toscana, che nel volgere di pochi anni la città si risollevò dal crollo pauroso e i suoi abili banchieri ripresero il loro posto di preminenza nel mondo.
La compagnia di Lorenzo e Giuliano dei Medici fucostituita nel 1461, con un capitale di 12.000 fiorini d’oro. Nel 1475 furono in grado di prestare ad
Edoardo IV d’Inghilterra ben 30.000 fiorini d’oro e divennero, poi, banchieri e sovvenzionatori dell’arciduca d’Austria e del duca di Borgogna.

Nel secolo XV un po’ ovunque, per tutta l’Italia, fiorirono ricche e stimate compagnie bancarie: a Venezia il famoso Banco Soranza, seguito da quello di «Casa Priuli», e dal Banco Pisani, per non citare che i maggiori. A Genova ricordiamo il grande Banco di San Giorgio; a Milano quello di Sant’Ambrogio sorto nel 1593; a Napoli il «Banco di Napoli», il più antico istituto di credito d’Europa, e, in seguito, i diversi «Monti» (Monte di pietà, di Sant’Egidio, dello Spirito Santo, dei Poveri) sorti come opere di carità per venire incontro alle necessità degli strati più poveri della popolazione partenopea, dopo la cacciata degli Ebrei ad opera di Pietro da Toledo nel 1540: Ebrei che, malgrado i loro difetti, arrecavano tanti vantaggi a tutti i cittadini.
Nel secolo XVII sorse a Siena il «Monte dei Paschi»; mentre nel secolo XIX si costituirono molte banche  che ancor oggi prosperano in Italia: le «Banche Popolari» create a cominciare dal 1864; la «Banca Commerciale Italiana» nel 1894. E ora una curiosità: volete sapere quando ebbero origini le cambiali, «croce e delizia» dei nostri tempi? Secondo l’opinione più corrente le «lettere di cambio» o «cambiali» furono un’invenzione italiana del Medioevo, allo scopo di rendere più facile ed agevole la circolazione del danaro.
La più antica cambiale che si conosca risale al lontano 1207 e in essa così si legge: «Nell’anno 1207 Simone Rubens banchiere dichiara di aver ricevuto L.34 in danari di Genova, con 32 danari di uali, Simone Rubens, fratello di lui, deve dare in Palermo 8 marchi di buon argento a colui che presenterà questa carta».

Il primo protesto noto, invece, risale al 1384 e venne elevato da un notaio genovese contro un tal Antonius Laurentius.
Ma prima di lui e, principalmente, dopo di lui quanti non onorarono il pagamento di una cambiale?

fonte  : non sai nulla e ciò che credi di sapere è falso

mercoledì 7 marzo 2012

Google è come una Banca

Google è come una Banca, pertanto bisogna "fidarsi", sono le parole del portavoce del Colosso di Mountain View, Anthony House.
A molti è sfuggito,  ma dal  1° Marzo sono entrate  in vigore le nuove regole della privacy di google.
Alcune novità rigurdano ad esempio l'obbligatorieta dell' account Google per i servizi di Youtube.
D' ora in avanti i dati raccolti da un singolo sevizio di Google saranno condivisi automaticamente da tutte le altre piattaforme (ad esempio Gmail, Google+ ,YouTube, Blogger, Picasa, ecc.) in modo da favorire una profilazione degli utenti più accurata ed efficace,con il rischio per la privacy visto che la cronologia delle ricerche rimane in memoria nei database di Google se non disattivato propriamente, attraverso gli strumenti della Privacy fornito dal servizio.
Per chi usa smartphone e affini, sappiano che viene registrata la loro posizione geografica grazie ai punti di accesso alla rete Wi-Fi o al GPS attivo.
Nulla  è gratis e questo lo si sà, ma la contropartita sembra volgere in maniera spropositata verso Il "padrone" delle ricerche globali, in quanto i dati relativi alle attività di navigazione,  possono essere rivenduti  alle società di Marketing a suon di milion di dollari, i quali forniranno pubblicità sempre più mirate  verso i nostri desktop.
Anche l' UE, sembra aver espresso dubbi sulle nuove norme,mentre si attende il responso dell’analisi dell’Autorità francese. Il  governo giapponese,  ha chiesto alla società californiana di presentare una relazione sull’impatto delle nuove regole sulla privacy dei cittadini e di essere pronto a rispondere a qualunque richiesta di delucidazioni presentata dagli utenti.
Nel Frattempo come possiamo difenderci dalla manipolazione della nostra privacy? 
Ci vengono sempre dalla rete alcune soluzioni.
Una di queste è installare un software con specifiche estensioni sul browser, come  ghostery (funziona con i principali browser), oppure scegliere un sofware open source, ma più complesso da gestire, come tor. Infine esiste la possibilità di usare i sistemi proxy come anonymouse, ma ne esistono altri equivalenti, che utilizzano i loro server per garantire una navigazione anonima.
Orwell aveva previsto tutto, il Big Brother non si è fatto attendere.

martedì 28 febbraio 2012

Ditegli sempre si

La citazione di uno dei capolavori del Teatro di Eduardo De filippo, mi è servito per  introdurre  una nuova forma di attivismo sociale che viene denominato The yes man i due creatori del movimento sono Andy Bichlbaum e Mike Bonanno, due cittadini statunitensi.
Il primo insegna presso la Parsons, the New School for Design, il secondo  è  professore di Media Art presso il Rensslaer Polytechnic Insitute .












Utilizzano lo sberleffo e l'ironia per salvare il mondo dall' neoliberismo imperante e senza scrupoli delle più grosse multinazionali.
La loro mission:  "Sono i Leader e le grandi Società che hanno messo i profitti davanti a tutto il resto".
Si intrufolano negli eventi aziendali travestiti da capitani d'industria, rappresentanti delle potenti corporazioni e organizzazioni governative, come ExxonMobil, McDonald, e il US Department of Housing e dello sviluppo urbano.
Annunciano la fine della guerra in Iraq , oppure lo scioglimento dell'Organizzazione mondiale del commercio  al fine di spostare l'attenzione per aiutare i poveri del pianeta, creano una edizione alternativa al new york times, dove sono pubblicate solo buone notizie ed eticamente giuste.
Dalla loro attività è nato anche un documentario di libera distribuzione intitolato:
 The Yes Man Fix the World (Gli Yes Men riparano il mondo).
 Divertente e sconcertante nello stesso tempo. Una risata li seppellirà...